Gli studenti dell’Insubria bravi, puntuali e migliori dei propri genitori
Presentati i dati di Almalaurea. Gli studenti dell'Università dell'Insubria si laureano in tempo nel 53% dei casi, valore superiore alla media nazionale del 45%. Solo il voto è più basso degli altri Atenei

I laureti dell’Università dell’Insubria di Como e Varese sono studenti modello. Il 53% si laurea nei tempi previsti (valore superiore alla media nazionale del 45%), nella maggior parte dei casi sono figli di non laureati e terminano il corso di laurea di primo livello ad un’età media inferiore a quella nazionale. L’unico punto su cui riportano una percentuale più bassa rispetto agli altri atenei è il voto di laurea (99,5, contro 102,2), ma questo sta ad indicare la selettività, il rigore e l’impegno richiesto dall’Università.
Lo dicono i dati contenuti nel XVII Profilo dei laureati italiani, presentato oggi, 28 maggio, al convegno “I laureati tra (im)mobilità sociale e mobilità territoriale”, all’Università Bicocca di Milano. L’indagine ha riguardato 270mila laureati nel 2014 di 72 Atenei aderenti da almeno un anno al Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea.
I laureati dell’Università degli Studi dell’Insubria del 2014, coinvolti nel XVII Profilo dei laureati, sono 1.499: di cui 1.116 laureati di primo livello, 160 laureati nei percorsi magistrali biennali e 211 laureati a ciclo unico;i restanti sono laureati pre-riforma.
Per quanto riguarda quello che il Rapporto Almalaurea definisce “contesto socio-familiare”, emerge ancora oggi che il 79% dei laureati di primo livello all’Insubria non ha i genitori laureati, più di quanto si registra per il complesso dei laureati di primo livello in Italia: 72%.
Oltre alla elevata regolarità negli studi, il Rapporto evidenzia che il traguardo della laurea triennale è raggiunto prima che negli altri Atenei: in media a 25,3 anni, contro una media nazionale di 26,4.
«Su tale risultato – segnala AlmaLaurea – incide sicuramente il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario, oggi più marcato rispetto a quanto non avvenisse prima dell’avvento della Riforma Universitaria. Si iscrivono con almeno due anni di ritardo rispetto all’età canonica (fissata a 19 anni per i laureati di primo livello e a ciclo unico; 22 anni per quelli magistrali) 22 laureati di primo livello su cento; sono 10 su cento tra i colleghi a ciclo unico e 33 su cento tra i magistrali biennali».
Inoltre, il 6% dei laureati Insubria arrivano da altre regioni, a livello nazionale è il 22%. Risultano in linea con la media nazionale i seguenti dati: i laureati che hanno svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi sono pari al 58%, media 57%; le esperienze di studio all’estero coinvolgono complessivamente il 12% dei laureati 2014 dell’Università dell’Insubria, dato equivalente a quello nazionale; il lavoro durante gli studi riguarda il 68% dei laureati 2014 Insubria, 67% è il dato medio nazionale.
«I dati AlmaLaurea confermano il ruolo dell’Università degli Studi dell’Insubria quale motore della crescita culturale e professionale del nostro territorio – afferma il Magnifico Rettore, Alberto Coen Porisini -. Siamo ancora un Ateneo a forte radicamento nel contesto locale e la sfida è proprio quella di attrarre studenti da fuori regione e stranieri. A tale scopo stiamo puntando molto sulla internazionalizzazione dei corsi di laurea magistrale e il tasso di soddisfazione pubblicato nel rapporto AlmaLaurea pari al 76% dei nostri laureati magistrali – superiore ala media nazionale del 72% – ribadisce che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. Sono altresì soddisfatto per i dati relativi alla regolarità negli studi dei nostri studenti – continua il rettore – il voto leggermente inferiore alla media nazionale dimostra, d’altro canto, che chiediamo loro un impegno e un livello di preparazione elevato: siamo rigorosi e selettivi ».
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