Una ciclofficina al Ponti per imparare a riparare le elettro-bici

L'Isis Ponti apre un laboratorio per studiare e riparare le biciclette. Un'attività finanziata dalla Fondazione Cariplo e che rientra nel Progetto Scuola21

ciclofficina

Il prossimo 15 maggio verrà  inaugurata la elettro-ciclofficina “Ponti” realizzata dall’ISIS “A. Ponti” in collaborazione con l’associazione “Venti Sostenibili”, un progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo.

L’ISIS “A. Ponti” con questo progetto propone l’uso critico della bicicletta, un mezzo da usare non solo per semplice divertimento, ma come principale veicolo di spostamento sulle strade, per una radicale riappropriazione degli spazi pubblici e rivalutazione del proprio tempo. Le motivazioni che hanno spinto la scuola ad aderire a tale progetto sono state fondamentalmente due: da un lato la curiosità manifestata dagli studenti per le biciclette e il mondo a esse legato, soprattutto quello della manutenzione; dall’altro, la loro accresciuta consapevolezza nell’affrontare le tematiche ambientali e di mobilità all’interno della città.

La elettro-ciclofficina può rivelarsi uno strumento importante per organizzare all’interno di una classe, o di un gruppo interclasse, una vera e propria comunità di pratica, nel cui ambito ognuno potrà trovare, definire o ridefinire il suo ruolo e in cui, l’apprendimento, può essere concepito come scambio e costruzione di significati ad opera della comunità stessa. La elettro-ciclofficina, attraverso la messa a disposizione di spazi, competenze e attrezzi, promuove il recupero e il riuso di vecchie biciclette che giacciono in cantine, terrazze, giardini e garage, il che consente tra l’altro un grosso risparmio di risorse.

La elettro-ciclofficina dell’ISIS “A. Ponti” fa parte del progetto “Scuola 21”, finanziato dalla Fondazione Cariplo, di cui condivide i principi e gli obiettivi. L’attività che si potrà osservare in ciclofficina è ad un primo sguardo prevalentemente meccanica. Con il tempo, tuttavia, la consapevolezza di chi vi opera costantemente passa dal semplice saper fare ad un vero e proprio “savoir-faire” ciclistico, che interpreti le esigenze delle persone che la frequentano. La ciclo-officina è un luogo di confronto e scambio per il ciclista urbano. Bisogna conoscere, approfondire e divulgare tecniche e soluzioni che permettono al ciclista di muoversi meglio e con maggior sicurezza.

« Questo progetto – ha commentato Stefano Andena  uno degli studenti partecipanti –  è stato realizzato con l’aiuto dei ragazzi della ciclofficina e di un professore dell’IPSIA, appunto nella sede in Piazza G. Italia. Il progetto ha avuto inizio l’anno scorso e si è concluso quest’anno, anche se questa iniziativa continuerà con noi ragazzi, che dovremo gestire e amministrare nei prossimi anni. Abbiamo imparato nuove cose sulla bicicletta, come riparare varie anomalie e come comportarsi con i clienti. È stata un’esperienza interessante che dovrebbero ripetere altri ragazzi»

« In questa seconda parte del progetto Scuola21 – aggiunge Elia Schiesaro  abbiamo affrontato il tema della ciclofficina,sia per quanto riguarda la manutenzione di una bicicletta e sia la gestione del laboratorio. Questa parte di progetto ci è stata spiegata e mostrata da due tecnici, Alberto e Dario,nella sede di piazza G.Italia, dov’era stata allestita la ciclofficina. In questa parte del progetto ci è stata mostrato il funzionamento e la manutenzione delle varie parti di una bicicletta, dall’impianto frenante fino a quello motrice,dalle ruote fino alla loro campa nazione, dalla sella al manubrio ecc. Al terzo incontro ci siamo basati sulla elettrificazione della bicicletta,con l’ausilio dei componenti pre-assemblati. Le varie manutenzioni e i vari montaggi che abbiamo eseguito nei vari incontri sono stati semplificati dal buon allestimento del laboratorio e degli strumenti al suo interno. Questa esperienza è stata molto interessante e costruttiva, in più, la possibilità di usare e gestire la ciclofficina è molto utile».

« Questo progetto è stato svolto con l’aiuto di due tecnici che ci hanno spiegato le cose fondamentali da sapere di una bicicletta, dall’impianto frenante a quello del cambio, fino ad arrivare a come trasformare una biciletta “normale” in una a pedalata assistita. Il progetto è stato svolto nel laboratorio in Piazza G. Italia e ci sono stati forniti gli strumenti necessari per dare il via a questo progetto. A mio parere è stata un’esperienza positiva perchè ho imparato molte cose precedentemente sconosciute e mi sono confrontato con persone competenti. Penso sia un progetto importante al giorno d’oggi perchè salvaguardare il nostro pianeta dall’inquinamento è una cosa molto importante» ha concluso Marco Sella

CONTESTO URBANO E RUOLO DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE

La crisi ambientale ed economica, il mal funzionamento del trasporto pubblico, il valore salutistico dell’andare in bici stanno spingendo sempre più le persone a rompere gli indugi. L’equilibrio sulla bici rende le persone più equilibrate nel fisico e nella mente, mentre chi guida abitualmente mezzi a motore vive in una costante situazione di inferiorità, divenendo sempre più lento e povero, oltre a inquinare e a stressarsi nel traffico.

Non va sottovalutata inoltre la capacità di movimento che la bicicletta può assicurare e la sua incidenza sulla mobilità complessiva. È un veicolo ecologico ed economico, adatto a tutti. La bici permette rapidità ed efficienza nella maggior parte degli spostamenti, anche grazie al doppio status di ciclista e pedone: dove non si può pedalare, si può scendere e, senza problemi, spingere il mezzo. La bici occupa poco spazio, non richiede tempo e fatica per parcheggiare. Si esce così dallo schema imposto dall’attuale sistema produttivo, centrato sul consumo smodato di carburanti fossili.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Maggio 2015
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