Farioli risponde ai profughi: “Uniamoci contro questo sistema di accoglienza”
Il sindaco Gigi Farioli risponde alla lettera scritta dall'ivoriano Zoom Diamond, portavoce dei profughi di via dei Mille: "Faremo per voi più del possibile"

Il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli ha deciso di rispondere alla lettera scritta da Zoom Diamond, il portavoce della comunità di richiedenti asilo del centro di accoglienza di via Dei Mille, in seguito ai fatti avvenuti la scorsa settimana in cui uno degli ospiti aveva spaccato un vetro all’interno della struttura. La lettera servì a smorzare una tensione che stava crescendo nella comunità bustocca e il sindaco ha voluto scrivere in risposta a quella missiva che abbiamo pubblicato qui.
Carissimo Zoom,
non è né una concessione letteraria, né un’abitudine retorica, il rivolgersi a te con l’introduzione del “carissimo”, ma una coerente attenzione a una cultura politica e sociale che ritiene ogni persona incommensurabilmente degna e perciò al centro delle attenzioni di ogni scelta. Rispondo non solo in nome di quella cultura, ma anche per fare in modo che tu e i tuoi colleghi, di cui ti fai portavoce, non abbiate la stessa antipatica ed amara sensazione di essere ignorati ed isolati da chi, o per indifferenza, o per incapacità, io credo soprattutto per ipocrisia ed irresponsabilità, lascia senza adeguata risposta le lettere e le sollecitazioni da me stesso a nome della città inviate.
A maggior condivisione, te le allego in modo tale che tu stesso e i tuoi colleghi, prima ancora di sentirti un peso o di cercare invisibilità, possiate consapevolmente rendervi conto di uno stato dell’arte in cui rischiate sì di essere vittima, ma ancor di più di essere antipatico e indegno oggetto di polemiche, rimpalli di competenze e responsabilità, se non di palese od oscuro oggetto di sfruttamento. Voglio essere molto chiaro. Per me e per noi, trovati a gestire (?) una situazione capitata tra capo e collo senza adeguate politiche di contorno, con regole scritte, accettate e poi disattese in un quadro nazionale e internazionale in cui di certo pare esserci soltanto l’inadeguatezza e l’irrilevanza del governo nazionale nel contesto di un’Europa inesistente, la prima preoccupazione è sempre stata quella di garantire a voi, ai nostri concittadini, alla nostra comunità, che non venissero colpevolmente provocate ricadute negative, o, peggio, instillate pericolose gemme di intolleranza, insofferenza, spesso anticamera del razzismo di fatto o della intollerante e difficile convivenza.
Come tu e i tuoi colleghi credo sappiate, da quasi un anno siete ospiti in una realtà condominiale di via dei Mille. Con discrezione, ma anche ferma e rigorosa attenzione, insieme con gli assessori, il vicesindaco, in leale rapporto di collaborazione con la prefettura, ci siamo spesi secondo il lungimirante buonsenso dell’etica della responsabilità, tesa più a prevenire e valutare le conseguenze delle scelte che non a privilegiare facili ed istintive reazioni superficiali.
Come voi sapete, ci siamo anche ispirati al famoso e saggio assioma dell’ altrettanto saggio sant’Agostino: “se si vuole salvaguardare la costruzione di un tessuto, occorre avere un ordito ben rigido e una trama flessibile”. Non ci siamo mai sentiti né ostaggio, né in pericolo. Non altrettanto ovviamente possiamo dire di chi, trovatosi dall’oggi al domani a condividere, da proprietari di appartamento o semplice affittuari, un condominio, di cui a tutt’oggi non pare essere chiaro il quadro proprietario e di responsabilità (Enel, impresa, cooperativa, o…), con una realtà di cui voi stessi siete parte con esigenze oggettivamente difficili da conciliare. Non è certo né tua, né vostra responsabilità ed ecco perché accolgo con favore l’alto senso di responsabilità che dimostrate nell’affermare di voler isolare ogni atteggiamento irrispettoso o maleducato o, peggio, foriero di interventi dell’autorità. Così come non ci è difficile, se premessa del tuo e del vostro impegno, accettare scuse.
Come sapete sin dal primo giorno, senza enfasi, abbiamo richiesto e concordato visite, sopralluoghi, a tutela anche della dignità vostra e degli italiani che abitano in Via dei Mille, su cui in questi giorni stanno finalmente arrivando riscontri anche dagli enti di cui abbiamo chiesto supporto, aiuto ed intervento. Di una cosa abbiamo voluto e vogliamo essere rigorosi garanti, del fatto che una irresponsabile e perciò stesso colpevole assenza di chiarezza possa trasformarsi nell’ennesima illusione, prodromo anche per te e per voi dell’ennesima trasformazione dello stato d’animo che oggi dici accompagnarti in un’ulteriore fonte di disperazione. Così come mi sento, ci sentiamo, di dover evitare che tu , anche a Busto Arsizio, anche in Italia, dove peraltro dici di non voler mettere radici né di fermarti, possa essere guardato con gli stessi occhi intrisi di sfiducia, paura, diffidenza, odio con cui ti sentivi osservato in Costa d’Avorio. E’ per questo che ti invito certamente a dar seguito a quanto proponi.
L’assessore Cislaghi, il vicesindaco Reguzzoni, ma anche le molte onlus del territorio hanno già una autorizzazione preventiva a fare in modo che il tuo cervello, il vostro cervello, le tue mani, le vostre mani, possano essere a disposizione di lavori che vi facciano sentire più vivi e, gratuitamente, vi facciano sentire parte pur transitoria di una comunità che, comunque, vi ha dato ospitalità.
Sui documenti che tu chiedi, sai che ogni sforzo in sede politica e istituzionale intendiamo fare per uscire da questo coacervo di documenti, trattati, affermazioni, patti, auspici, contraddizioni, di cui noi, come voi, rischiamo di essere vittime. Ho e abbiamo più volte richiesto di fare dell’immigrazione la priorità assoluta dell’agenda politica e, visto che l’Italia conta così poco e si fa sbeffeggiare ogni giorno, perché invece di baloccarci su inesistenti coesioni sulle scelte economiche e sulle riforme istituzionali, non facciamo in modo che questa coesione ed unità nazionale nasca proprio su questo tema e su come uscire dalle false ipocrisie dell’accoglienza, dall’impossibilità di fatto oggi di garantirti e di garantirvi il ricongiungimento al nord Europa, stante il trattato di Dublino, l’obbligo di identificazione e di valutazione delle pratiche qui da noi, e l’assoluta indeterminatezza del vostro futuro, prima ancora che del vostro presente?
Lasciarvi credere che la soluzione dipenda dall’Amministrazione comunale, dal rilascio di un documento che non possiamo, più che ancora non vogliamo, rilasciare, vuol dire solo unirci anche noi al coro irresponsabile di chi, facendo dell’accoglienza impraticabile una finta bandiera, alimenta l’insofferenza, la diffidenza, la paura e l’odio che tu e voi (almeno quelli in buona fede) non vi meritate. Sarebbe solo l’anticamera dell’ennesimo sfruttamento a cui siete stati e continuate a essere soggetti. Con ritorni per tutti tranne che per voi.
L’assessore Cislaghi e i colleghi hanno anche l’autorizzazione sin d’ora a fare in modo che anche quella parte che vi viene messa a disposizione e che voi volete mettere a disposizione della comunità possa andare ad aggiungersi a quel fondo lavoro che l’Amministrazione, il Distretto del commercio, alcune associazioni e i privati hanno alimentato per offrire opportunità di guadagno, di dignità ai molti cittadini bustocchi che vivono momenti anch’essi di difficoltà e disperazione. E’ un gesto a cui guardiamo con attenzione e senso di gratitudine. Sperando che non siate, non siamo costretti ancora a farvi perdurare in questo limbo, che, se possibile, per la mia fede e la mia cultura, è certamente peggio e alternativo al purgatorio, per non parlare del paradiso, ma non so fino a che punto sia meglio dell’inferno. Per voi, e anche purtroppo per molti altri.
Una calorosa stretta di mano e un augurio per cui farò, faremo ciò che è possibile. Forse anche di più. Senza alimentare facili illusioni, invocando e applicando, con determinazione e responsabilità, il motto di sant’Agostino e l’etica della responsabilità.
Gigi Farioli
p.s. se riterrai opportuno, potremo anche concordare un incontro per meglio approfondire i contenuti di un efficace e proficuo impegno comune
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.