Pivetti e Bellaria alla battuta finale prima del ballottaggio

Sono passate due intense settimane dal primo turno elettorale e di parole ne sono state dette tante, soprattutto negli ultimi giorni quando il clima della campagna elettorale ha cominciato a scaldarsi di più. Adesso, però, la parola torna agli elettori: Stefano Bellaria e Martina Pivetti, candidati rispettivamente dal centrosinistra e dal centrodestra sommese, si giocano nelle elezioni di domenica 14 giugno lo “scontro” diretto del ballottaggio. Uno dei due, a partire da lunedì, sarà il nuovo sindaco di Somma Lombardo.

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Domenica seguiremo le elezioni in diretta live-blogging, con l’affluenza alle urne e dalle 23 lo spoglio delle schede che porterà all’elezione del primo cittadino. QUI LA DIRETTA

GLI SCHIERAMENTI
Dal primo turno gli schieramenti in campo non sono cambiati poi troppo. Di apparentamenti ufficiali non ce ne sono stati e, a dirla tutta, neanche indicazioni di voto esplicite da parte dei candidati sindaco usciti al primo turno, se escludiamo la naturale appartenza alla sfera della sinistra della lista “Un’altra sinistra per Somma” guidata da Pietro Rizzuto.

Siamo Somma, l’unica formazione esterna alle due grandi coalizioni che è riuscita ad entrare in Consiglio comunale con un seggio, ha optato per proseguire la propria scelta di non appartenenza ai due schieramenti. Ha rifiutato ogni apparentamento (nonostante il centro destra abbia proposto addirittura l’ingresso in Giunta) e non ha dato indicazioni di voto.

Idem per la quarta lista arrivata, il Movimento 5 Stelle, che per bocca della candidata Gavina Piredda non ha dato indicazioni di voto, salvo rimarcare una riflessione critica rispetto alle ultime mosse dell’amministrazione attuale. Anche Luigi Bollazzi, che esce dal Consiglio comunale dopo anni di militanza e campagne da protagonista, non ha dato indicazioni e, anzi, ha consigliato di disertare le urne.

Le incognite, pertanto, restano molte. Perché è vero che Stefano Bellaria ha vinto il primo turno con il 41,5% mentre Martina Pivetti si è fermata al 35%, ma se teniamo conto che il bacino elettorale delle liste escluse dal ballottaggio è potenzialmente di un ulteriore 24% e, soprattutto, che al primo turno quasi una persona su due non si era recata alle urne capiamo che questa sfida, per quanto riguarda i numeri, è aperta.

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