Farioli: “Agli acquirenti interessa la Pro Patria e non il titolo sportivo”
Il primo cittadino si augura che la trattativa che inizia oggi tra Vavassori e gli imprenditori che si sono fatti avanti, vada in porto

«Alla cordata di imprenditori interessa ricostruire la squadra e non il mero titolo sportivo». Il sindaco di Busto Arsizio, nel suo consueto caffè con la stampa, mette in chiaro un aspetto pur rimanendo nell’ambito della riservatezza e della terzietà del suo ruolo: «Sia chiaro, il Comune di Busto Arsizio non ha alcuna partecipazione nella Pro Patria e dunque non può mettere in campo altro che la sua capacità di mediazione attraverso l’incarico che ho conferito all’assessore Armiraglio per trovare possibili acquirenti».
Eppure le parole di Farioli sono chiare: Vavassori non pretenda cifre impossibili per la cessione della Pro Patria. I 300 mila euro di cui si vocifera sono troppi e si spera che l’imprenditore milanese, ormai uscito allo scoperto anche su diversi giornali con il progetto Reggiana, giunga a più miti consigli e a richieste economiche ragionevoli.
Oggi pomeriggio (mercoledì) ci sarà l’incontro con Armiraglio e, pare, con alcuni dei protagonisti di questo gruppo di imprenditori. Farioli, infine, riflette su quella che potrà essere la Pro Patria post- Vavassori: «Potrebbe tornare in auge il progetto di azionariato popolare che questa amministrazione ha sempre auspicato». Farioli ha anche annunciato che un altro gruppo di imprenditori, rappresentati dall’avvocato Angelo Verga, sono interessati a portare avanti il settore giovanile.
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