“L’ospedale di Varese non deve temere un depotenziamento”

In vista del dibattito sulla riforma sanitaria proposto da Agorà mercoledì 8 luglio, Roberto Puricelli commenta il futuro dell'azienda ospedaliera varesina, di Cuasso, Somma e Angera

puricelli

Mercoledì 8 luglio, alla sala Montanari di Varese, con inizio alle 20.45, Agorà Varese invita la cittadinanza a partecipare all’incontro dibattito sull’evoluzione del sistema Socio-Sanitario in Lombardia.

Interverranno Fabio Rizzi, presidente della Commissione sanità della Lega Nord, Alessandro Alfieri, capogruppo in consiglio regionale del Partito democratico e Fabio Altitonante consigliere regionale di Forza Italia. A moderare l’incontro sarà Luca Marsico, presidente della Commissione ambiente di Forza Italia.

L’analisi parte dalla lettura della riforma socio sanitaria in discussione dal 14 luglio in consiglio regionale. Una rivisitazione del settore che, nel corso degli anni, ha evidenziato punti di debolezza: « È chiaro che la riforma Formigoni che poneva al centro l’ospedale oggi non risponde alle esigenze dei diversi territori – commenta Marcello Pedroni presidente di Agorà – Le difficoltà sono iniziate quando gli ospedali non sono stati in grado di aprirsi al territorio».

Le novità della riforma, quindi, vanno proprio nella direzione di potenziare la medicina territoriale in un’ottica di rete: « Questa è una riforma che aumenterà il livello di eccellenza della sanità lombarda che è all’avanguardia a livello internazionale – sottolinea Roberto Puricelli, medico ospedaliero e componente dell’associazione forzista – Ora il punto delicato è la riorganizzazione anche se io non condivido le preoccupazioni espresse da Alfieri e Marantelli del PD sul pericolo di depotenziamento dell’ospedale di Varese. È chiaro che qui ci sono e rimarranno le alte specialità, qui c’è l’università che potrebbe avviare nuove convenzioni con altre realtà per moltiplicare le opportunità di crescita gli specializzandi. Io non credo che professionisti illuminati possano ostacolare la nascita di sinergie costruttive e proficue. Con l’arrivo dell’ospedale di Somma Lombardo nell’azienda di Varese, si potrà investire sulla riabilitazione, riconsiderando magari l’operatività di Cuasso che , pur facendo un lavoro egregio, si trova in una situazione di eccessivi costi di gestione. Stesso discorso potrebbe fare per il punto nascite di Angera che si potrebbe chiudere nel caso i numeri non garantissero l’idonea sicurezza per le partorienti pur mantenendo i servizi ostetrici».

Quanto alle esternazioni del presidente Rizzi sul futuro dell’ospedale di Luino e Varese, Puricelli non sembra sorprendersi: « Siamo abituati alle boutade dei nostri alleati folkloristici».

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Pubblicato il 02 Luglio 2015
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Comitato Cuasso

    Siamo alle solite, il dr. Puricelli, non ricorda quanto il Vice Presidente della Regione Lombardia Mario Mantovani ha pubblicamente annunciato per l’Ospedale di Cuasso nel sua ultima visita al nosocomio cuassese?
    Glieo ricordiamo noi:
    “Cuasso non chiude ma va potenziato! Oltre alla riabilitazione vanno inseriti i servizi socio sanitari e del terzo settore legati al territorio!
    Il tutto in linea con il nuovo piano regionale sanitario.”
    Cuasso costa se non si VUOLE utilizzarlo!

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