“Il Del Ponte è quasi pronto e sarà un polo d’eccellenza”

« Non  occorre il terzo lotto. Il Del Ponte è pronto così». Il direttore dell’azienda ospedaliera di Varese Callisto Bravi mette la parola fine alle polemiche sul mancato finanziamento del terzo lotto di lavori previsto dal progetto: « Gli spazi ci sono e li organizzeremo con tutti gli operatori coinvolti.  C’è tutta l’ala più vecchia che è stata ristrutturata completamente durante la prima fase dei lavori. Ora basterà qualche piccola modifica per adattarla a ogni nuovo utilizzo che si renderà necessario». Il nuovo polo materno infantile, quindi, è quasi ultimato: a dicembre finiranno i collaudi mentre si attende l’autorizzazione del Ministero ( e ultimo via libera della Regione) per bandire le gare per la fornitura degli arredi e le attrezzature per le sei sale operatorie (9,5 milioni di euro inseriti nel VI accordo quadro). Tutte le restanti apparecchiature, necessarie per la diagnostica, verranno reperite attraverso noleggi.

Ma come sarà organizzato il futuro polo materno infantile?
« Innanzitutto la neuropsichiatria infantile verrà trasferita da Velate e rispetto agli attuali 2 posti di “day hospital” aumenterà di 10 letti. Le neonatologia passerà da 15 a 20 posti e la terapia intensiva neonatale (TIN) da 5 a 10 e verrà attrezzata anche per fare il rooming in. Da Velate arriverà anche l’odontostomatologia pediatrica con i suoi 2 posti di “day hospital” mentre la ginecologia e ostetricia (A e B) passerà dagli attuali 80 letti più due di day hospital e 84 e 8 di day hospital.  La pediatria aumenterà i letti da 22 a 33, a cui vanno a sommarsi i letti di day hospital che da 6 passeranno a 8. Infine apriremo 20 posti per la chirurgia pediatrica e 6 per la terapia intensiva pediatrica. Insomma, a conti fatti, i letti passeranno dagli attuali 122 a 183 a cui si sommeranno 30 letti di day hospital ( per ricoveri di un giorno). Aumenteranno i letti dell’oncoematologia e ci saranno 9 stanze di diagnostica e due sale giochi rispettivamente di 75 e di 55 metri quadrati».

La chirurgia pediatrica è una delle più importanti innovazioni annunciate anche se, ultimamente, la mancanza di notizie fa sorgere dubbi sulla reale volontà di avviare questa specialità
« La chirurgia pediatrica ci sarà. I numeri che abbiamo giustificano questa innovazione: prevediamo una collaborazione tra la nuova professionalità e quanti già operano i bambini nelle diverse specialità. Costruiremo i percorsi chirurgici adeguati, appena la Regione ci autorizza a nominare la nuova figura».

In tutto, il nuovo Del Ponte avrà bisogno di ulteriori 10/11 milioni di euro per la gestione, una cifra di cui la Regione è a conoscenza sin dal primo finanziamento del progetto.  Quanto ai fondi mancanti per ultimare completamente l’ospedale Bravi invita a non enfatizzare: « Si tratta di parti marginali che sistemeremo con fondi dell’azienda. Ci siamo lasciati delle parti al rustico perché dobbiamo prima capire con i capi dipartimento e le caposala cosa occorrerà quotidianamente».

Per il del Ponte, dunque, l’occasione tanto sbandierata sta per diventare realtà. E ci sarebbe anche una scommessa importante che potrebbe caratterizzare l’offerta ospedaliera cittadina: il potenziamento della cardiologia, già diventato punto di riferimento sovra provinciale con la competenza della dottoressa Alessandra Stifani: il completamento sarebbe la cardiochirugia pediatrica che la Regione potrebbe assegnare a Varese definendone la sua eccellenza di riferimento lombardo. Una proposta seria e potenzialmente raggiungibile.