“Alptransit, ripensiamo la ferrovia a Laveno”

Il sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin chiede una riflessione sulla zona dell'Alto Lago. "Perché non si ripristina il precedente progetto per l'area di Laveno?"

stazione ferroviaria laveno mombello

Riceviamo e pubblichiamo il controbuto del sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin, sulle sfide poste dal progetto Alptransit nella zona del Verbano. Se n’è parlato anche sabato in un convegno.

Prima di spendere inutilmente le poche risorse che abbiamo e nell’ottica di dare una positiva soluzione ai tanti problemi viabilistici del territorio di Laveno Mombello, pensiamoci.
Il progetto Alptransit è davvero una grande occasione per il nostro territorio in quanto, se saremo capaci di mettere in rete le idee e le risorse, potremmo recuperare una condizione che oggi vede progressivamente in regressione la nostra economia.
Più volte ho avuto modo di dire che solo attraverso progetti costruiti attraverso una visione comune del nostro territorio, che fa capo alla Comunità montana delle Valli del Verbano, si può creare una condizione di prospettiva occupazionale attraverso il recupero del nostro patrimonio paesaggistico in una condizione di crescita sostenibile e compatibile con la salvaguardia e uno sviluppo compatibile con l’ambiente in cui viviamo.
Siamo come generazione di fronte ad una condizione storica che ci può permettere di invertire uno stato di danno che nella nostra visione del recente passato ha prodotto o rischia di produrre danni alle nuove generazioni.
Sull’importanza di questo progetto e sulla dimensione delle risorse disponibili molto è stato detto sulla stampa e nei numerosi convegni, quello che continua ad essere, a mio avviso, non valutato correttamente è l’enorme impatto che il nuovo tracciato previsto per il superamento del tratto di Laveno Mombello avrà sulla viabilistici e sulla condizione ambientale di questo territorio già oggi sottoposto ad una difficile e quanto mai problematica condizione di percorrenza.

Perché, senza fermare una difficile “macchina” che si è messa in moto dopo numerose e pressanti sollecitazioni, non si ripensa il tracciato di Laveno Mombello, ripristinando il precedente progetto che aveva sicuramente un minor impatto ambientale, paesaggistico e sociologico sulla condizione del tracciato, di maggior considerazione del disagio degli abitanti e sulla condizione di ingresso, che storicamente si mantiene in questo modo su quella direttrice.
Perché, approfittando di questa condizione di revisione e di importante utilizzo di risorse pubbliche, finalmente e con la necessaria forza politica, non si interviene sulla Dirigenza delle Ferrovie Nord Milano, attraverso la Regione e il Governo utilizzando anche la numerosa rappresentanza provinciale dei nostri Parlamentari, Senatori e/ o Consiglieri Regionali, per far arretrare l’attuale terminal dei treni nord al fine di creare una strada di raccordo con l’altra parte di Laveno Mombello demolendo l’attuale sovrappasso che oggettivamente è brutto e poco funzionale alle esigenze di un traffico moderno, dando finalmente una soluzione più funzionale ed esteticamente confacente al paesaggio urbano della cittadina.
Perché pur riconoscendo che stiamo sprecando importanti risorse non si può procedere con il concorso di tutti in maniera trasversale ad una migliore soluzione del progetto procedendo comunque per non ammettere di avere sbagliato.
Personalmente non mi interessa sapere che è il più “bravo” o chi è stato il più “cattivo”, metaforicamente parlando, quello che ritengo opportuno porre alla collettiva riflessione è l’impatto di una condizione che potrebbe dimostrarsi, nella sua soluzione necessaria negativa, e di difficile impatto sulla condizione della cittadinanza in quanto modificherebbe una situazione significativa dell’abitato e dei percorsi viabilistici di flusso e di ingresso.
Qualcuno a questo punto potrebbe anche dire che non è affare del Sindaco di Brenta occuparsi di un tracciato e di soluzioni che riguardano l’area e l’abitato di Laveno Mombello.
Ma potrei facilmente ribadire a queste osservazioni che se il progetto di rilancio territoriale è elemento di importante prospettiva su cui tutti, come amministratori, portatori di interessi e cittadini di una collettività dovremmo impegnarci, a maggior ragione in questo progetto vi sono elementi da considerare e risorse da non sprecare se vogliamo continuare a considerare la città Laveno Mombello, alla pari di altri importanti contesti del territorio dei comuni che compongono la Comunità Montana delle Valli Del Verbano, in una considerazione strategica e fondamentale al rilancio di un territorio che oggi soffre e che non si merita il brutto appellativo di “SPONDA MAGRA”.
Il Sindaco di Brenta
Gianpietro Ballardin

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Dicembre 2015
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