Da Carlo Fornara a Feraguti Visconti, il ritratto dalla Val Vigezzo al Malcantone

E’ in corso fino al 28 marzo 2016, nella bella sede museale di Villa dei Cedri a Bellinzona, in Svizzera italiana, la mostra intitolata “Carlo Fornara ed il ritratto vigezzino”

Arte - Mostre

Il sito

E’ in corso fino al 28 marzo 2016, nella bella sede museale di Villa dei Cedri a Bellinzona, in Svizzera italiana, la mostra intitolata “Carlo Fornara ed il ritratto vigezzino”. Si tratta ella seconda tappa per questo evento espositivo di qualità, nato dalla sinergia tra  il museo ticinese e la Collezione Poscio, con una settantina di dipinti di autori principalmente vigezzini, ma anche svizzeri, già esposti quest’anno da maggio a ottobre presso la Casa De Rodis di Domodossola.

La Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini nasce con l’anno accademico 1881-82, quando Giovanni Maria, il pittore che ha dato il nome all’accademia, si ritira in Valle Vigezzo dopo una lunghissima carriera di insegnamento in Francia. E’ tuttavia con gli insegnamenti del pittore Enrico Cavalli, negli anni tra fine Otto e inizio Novecento, che questa istituzione valligiana, ancora oggi aperta d’estate, raggiunge l’apice del suo splendore.

Con Cavalli confluisce nella scuola di Santa Maria Maggiore la tradizione pittorica di una famiglia valligiana d’artisti, i Peretti da Buttogno, i quali avevano già un capostipite di lutto rispetto. Lorenzo Peretti Sr (1774-1851), presente a Bellinzona con un bellissimo “Autoritratto” dei primi dell’Ottocento, fu infatti nonno di un omonimo allievo di Cavalli in accademia.

La scuola del capoluogo vigezzino sforna però negli anni di Cavalli, anch’egli presente a Bellinzona, almeno due artisti di valore; uno è il più lontano e meno noto Gian Maria Rastellini (1869-1927), presente col dipinto “Sognando” del 1891; l’altro è il ben più famoso Carlo Fornara (1871-1968) del quale nel capolugo ticinese sono presenti diversi pezzi, primo dei quali forse il più celebre “Autoritratto a 17 anni”: un olio su cartone che è piena testimonianza di un talento precocissimo, oltre che ben speso nel corso della vita.

Fornara giunge a Milano a vent’anni in occasione della prima Triennale di Brera, ma è alla Triennale del 1897 ad avere l’occasione della vita perché, dopo un soggiorno a Lione, secondo la tradizione di vicinanza all’arte francese dei pittori vigezzini,  il suo dipinto “En plein air” viene rifiutato dalla commissione dell’evento, suscitando però il grande interesse sia di Giovanni Segantini, sia soprattutto dei fratelli Grubicy, in particolare di Alberto, gallerista in Milano dal 1876 con il più famoso fratello, e poi rivale, Vittore.

Nel 1907 nasce un grande artista quando, con Segantini e Previati, i Grubicy dedicano un’intera sala a Fornara nel neonato “Salon des peintres divisionnistes italiens” a Parigi. A testimonianza di questo profondo legame artistico coi galleristi milanesi, a Bellinzona c’è un bel “Autoritratto” di Fornara del 1901, con dedica autografa ad Alberto. Per finire in bellezza, e non è certo una questione di cortesia per chi ospita, nell’esposizione ticinese dedicata al ritratto va segnalato un artista nato svizzero e poco conosciuto, ma autore di una “Maternità” che, anche se i gusti sono gusti, mi ha lasciato senza parole. Adolfo Feraguti Visconti (1850-1924), nato a Pura, un comunello ticinese che confina con Ponte Tresa, studente a Brera e poi a Firenze, fu un artista molto discontinuo, ma prolifico. Inquieto, considerato dai contemporanei, secondo un giudizio condivisibile, un pittore più attento alla luce che al colore, Feraguti girovagò parecchio, stabilendosi a Vanzago a partire dal 1915, per esporre negli ultimi anni a Milano e lì morire.

Fornara e Feraguti Visconti sono artisti che hanno entrambi un curioso legame con l’Argentina, netto ma al tempo stesso defilato e misterioso nelle loro biografie. Il vigezzino ha avuto un suo dipinto, “La conquista della Terra” (1916) esposto nientemeno che nella Sala del Parlamento di Buenos Aires e battuto di recente da Sotheby’s. Il malcantonese ha col Sudamerica un interessantissimo legame poetico e simbolico, per aver soggiornato e dipinto nella Terra del Fuoco all’inizio del Novecento.

 

Museo Civico Villa dei Cedri
Piazza San Biagio 9, Bellinzona (CH)
Tel: 0041 91 821 8518
http://www.villacedri.ch/
Orari fino al 28 marzo 2016: dal mercoledì al venerdì dalle h14 alle h18, sabato, domenica e festivi dalle h11 alle h18

di
Pubblicato il 02 Gennaio 2016
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.