Festa della Birra, conti in rosso per il Distretto del Commercio

Coro di critiche dall'opposizione e l'auspicio di non ripetere lo stesso errore per non mettere in discussione l'esistenza dell'associazione che promuove il commercio cittadino. Castiglioni: "Quest'anno è in forse"

Prosit Fest al Museo del tessile (inserita in galleria)

E’ stato un bagno di sangue, lo ammette anche il presidente del Distretto del Commercio Franco Castiglioni. La seconda edizione della Festa della Birra al Museo del Tessile è andata male e ha prodotto perdite per 51 mila euro, ripianate utilizzando il tesoretto accantonato in 4 anni di vita.

Il tema è stato argomento di discussione in commissione territorio a Busto, su richiesta del consigliere di Sel Marco Cirigliano il quale ha chiesto lumi sul bilancio della Prosit Fest che si è svolta nel novembre del 2015. L’anno prima le perdite erano state di 14 mila euro: «Ho fatto questa richiesta per capire se i conti del Distretto del Commercio sono in attivo – ha detto il consigliere di Sel – ritengo che il distretto del commercio sia un’iniziativa lodevole e per questo esprimo la mia preoccupazione. Non si può vanificare la fatica di 4 anni con una festa».

Franco Castiglioni, nel ruolo di presidente del Duc, ha voluto presentare alcuni numeri del distretto: «Apprezzo lo spirito costruttivo dell’interrogazione. Il Duc è un’associazione creata dall’amministrazione comunale insieme ad Ascom e Commercianti del Centro Cittadino. Dal 2012 al 2015 il bilancio del distretto è passato da 210 mila a 500 mila euro. Sono state realizzate una serie di attività che hanno dato, nel tempo, la possibilità di accantonare utili per 82 mila euro. Un tesoretto che ci ha garantito una copertura anche per le attività in perdita».

Castiglioni prosegue: «Sono tre le missioni di questa associazione: lo sviluppo economico del commercio, la promozione del territorio e l’inclusione sociale. Grazie al distretto sono state somministrate 15 mila ore di lavoro a persone disoccupate.
Una fonte importante di entrate è stata la gestione dei parcheggi di Malpensafiere: 150 mila euro di ricavi nel 2015 con attivo di 50 mila euro al netto delle spese».

I numeri della Festa della birra li elenca sempre Castiglioni: «La festa è nata dalla richiesta delle birrerie di essere coinvolte nell’organizzazione di una festa – spiega – sono stati fatti acquisti di attrezzature per 220 mila euro tra 2014 e 2015 e sono stati pagati voucher ai disoccupati che hanno lavorato per 50 mila euro. La perdita del 2014 è stata di 14 mila euro a fronte di 25 mila presenze. L’edizione 2015 aveva come obiettivo la riduzione dei costi e di spalmare i costi fissi su un periodo più lungo. Purtroppo non ha funzionato: l’incasso giornaliero medio dell’edizione 2015 è stato di 8400 euro, la metà del 2014».

Per il sindaco emerito Gianpietro Rossi «Il distretto del commercio deve movimentare la città con commercio e volontariato, non va spento l’entusiasmo delle persone che ci hanno messo il cuore». Per il consigliere del Pd Valerio Mariani «se le parrocchie avessero fatto feste con buchi del genere sarebbe successo il finimondo. E’ necessario non perseverare negli errori». Il consigliere di Manifattura Cittadina Alberto Spartaco Rossi, invece, «sarebbe il caso di avere una rendicontazione di come sono stati spesi i 110 mila euro che il Comune ha dato al Distretto nel 2015». Critico anche il consigliere leghista Marco Albertini che ha messo l’accento sull’autonomia dell’associazione «che non può esistere se dal Comune arrivano così tanti soldi. Si ripete quello che abbiamo visto con il Baff».
Le conclusioni sono state affidate allo stesso Castiglioni che ha annunciato «una campagna di persuasione per evitare che la festa venga riproposta anche nel 2016».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Gennaio 2016
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