La salvastrella

Nuovo appuntamento con il tour naturalistico del nostro lettore Teresio Colombo per le bellezze naturalistiche del Varesotto

La salvastrella

Raccogliere il materiale per questo pezzo è stato laborioso, anche perché le condizioni climatiche in settimana sono variate sensibilmente rispetto alla precedente il freddo si è fatto più intenso, la vegetazione che sembrava essere avanti rispetto ad altri anni si è improvvisamente fermata e l’uscita del g. 15 Febbraio realizzata sul sentiero 10 l’unica foto scattata è quella relativa alle gemme del Carpino (1) ((Carpinus betulus) che hanno perso la copertura invernale e sono pronte a conseguire uno sviluppo più ampio per poi aprire nuove foglie. L’altra cosa notata è l’attività di svecchiamenti e di governo di una parte del bosco a cura di una impresa che ne ha avuto il mandato, devo dire di aver provato invidia per le Guardie del Parco intervenute a controllare il lavoro, anche se l’invidia era più per l’età delle Guardie che non per altro. Il terreno così lascia capire che questa è una zona in cui gli interventi dell’uomo sono stati minimi anche perché il diverso livello delle falde acquifere nonché il suo modificarsi di continuo hanno suggerito solo l’utilizzo a bosco dell’area. Il giorno 18 mi reco nella zona della ex cascina “ la Tagliata” ed anche lì ho trovato primule ed anemoni ma nulla che non avessi fotografato di recente così ho pensato di riprendere lo scorcio di S. Maria del monte (2) che mi è sempre piaciuto. Il g. 20 decido di andare a Brinzio per la vegetazione che si può trovare nei dintorni del piccolo lago, ma anche ci sono lavori in corso per la sistemazione del torrente Intrino, per cui dopo una breve ricognizione della sponda dove constato la numerosa presenza di giovani pesci molto piccoli decido di proseguire fino ad oltre l’acquedotto, percorro anche tutto ii prato in salita ma non vedo alcun soggetto da fotografare, decido allora di tornare alla macchina e questa volta ritrovo ben 2 Crochi bianchi (3) (Crocus albiflorus) vicino ai quali si trova un bellissimo esemplare di Elleboro verde (4) (Helleborus viridis). Il g. 21 con la moglie ci rechiamo al parco Morselli molto più esposto dei luoghi sin qui visitati la giornata è decisamente  bella si prevedono per le ore più calde 14° C ci avviamo lungo il sentiero che porta al parco decidendo di non fotografare in andata se non in vicinanza della casa rosa arrivati al bell’ulivo ci si ferma ad ammirare i getti nuovi che sono numerosi quanto i rami, mentre sto ammirando l’ulivo mia moglie mi segnala la presenza di ciuffi di Viola mammola (5) (Viola odorata) di cui non riesco ad apprezzare il profumo che, al dire di mia moglie, sono invece profumatissime. Ma la cosa che più mi attrae è la presenza di alcune piante di ”erba cucca” questo è il nome con cui chiamavamo la Romice acetosella (6) (Rumex acetosella) che noi cercavamo nei prati e ne succhiavamo il fusto per gustarne il sapore asprigno. A questo proposito chiarisco il motivo del indicare il nome comune italiano seguito da quello in latino che è comunemente accettato in tutto il mondo che è poi la scoperta fatta dallo grande naturalista Linneo le cui regole di costruzione delle denominazioni degli esseri viventi ha consentito di renderci più facilmente conto di quale pianta o animale si stesse parlando al momento. Nelle vicinanze, ma in verità presente su tutto il percorso, la Falsa ortica rossa (7)(Lamium purpureum) che è veramente un fiore invernale anche se varietà simili come ad esempio la falsa ortica macchiata la potremo trovare dalla primavera all’autunno inoltrato la cosa strana è la denominazione di fasa ortica perché dell’ortica non ha né le dimensioni, né la somiglianza di fiore e, tantomeno la presenza di peli urticanti, ma ricordo che quando uscivo accompagnando le persone spesso ho dovuto intervenire cogliendo una piantina e dimostrando che non rimanevo urticato Anche un gruppo di esemplari di Cespica acre (8) (Erigeron acer) mi attrae perché la previsione di fioritura è data in coincidenza con la tarda estate inizio autunno; vicino si trova un bellissimo ciuffo di Viola bianca (9) (Viola alba)di cui ho parlato anche in un precedente pezzo ma che rimane bellissima anche se come conferma mia moglie priva completamente di profumo. E da ultimo, sono in discesa al secondo tornante un ciuffo di Salvastrella (10) (Sanguisorba minor) io sono sempre stato convinto che il suo nome derivasse dalle capacità emostatiche che anticamente le venivano riconosciute fintanto che durante una uscita una giovane signora vista una di queste piante la chiamò pimpinella e chiese di poterla cogliere per preparare una insalata fresca per il marito.

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Pubblicato il 23 Febbraio 2016
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La salvastrella 3 di 8

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