Sempre connessi: i ragazzi dipendenti da Internet
In cento nazioni il 9 febbraio si celebra la giornata sulla sicurezza della rete. Da uno studio emerge che un giovane su tre rimane connesso tra le cinque e le dieci ore
“Play your part for a better Internet!”. È questo lo slogan del Safer Internet Day 2016, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea che, giunta alla sua XIII edizione, si celebrerà oggi martedì 9 febbraio, in contemporanea, in oltre 100 nazioni di tutto il mondo. La Polizia di Stato sarà presente in 100 capoluoghi di provincia con workshop sul tema del cyberbullismo, organizzati nelle scuole di ogni ordine e grado, per incontrare oltre 60.000 studenti attraverso la campagna Una vita da social, mentre alla Camera dei Deputati l’associazione SOS Il Telefono Azzurro Onlus metterà attorno ad un tavolo di discussione esperti ed esponenti politici. A Varese saranno all’Ibis Daverio Casula.
Anche quest’anno al centro della scena ci saranno i ragazzi, in particolare quelli della cosiddetta Generazione Z, i nati tra il 1996 e il 2010, la cui vita “social” è stata oggetto di un’indagine affidata da Generazioni Connesse aSkuola.net e all’Università degli Studi di Firenze. Dalla ricerca emerge che il 17% degli intervistati rimane connesso tra le 5 e le 10 ore al giorno (considerando l’uso integrato di personal computer, tablet e cellulare). Una percentuale analoga di ragazzi si dichiara sempre connessa. Nel mondo dei giovanissimi sono le chat a farla da padrone: Whatsapp è la piattaforma preferita dal 90% degli intervistati, una percentuale superiore a quella registrata dai social network come Facebook (64%), Instagram (61%) e Youtube (58%). Quasi la totalità degli intervistati, più del 90%, confessa di usare quotidianamente le chat. Tra questi ci sono anche giovanissimi che sviluppano una certa dipendenza: sono quelli a rischio vamping, che chattano anche di notte (6%), oppure quelli che lo fanno ogni volta che possono, anche quando è vietato, come a scuola (26% circa). I ragazzi sono online ben prima dei 14 anni ma, per fortuna, sono sempre più attenti alla loro privacy. Temono i bulli digitali, ma ancora in troppi sottovalutano il cyberbullismo, tanto che solo l’8% ammette di aver intenzionalmente vessato un coetaneo, mentre 1 su 10 banalizza il proprio comportamento come semplice scherzo.
Per restare connessi con il Safer Internet Day si potranno seguire i profili Facebook e Twitter di Generazioni Connesse attraverso gli hashtag ufficiali #SID2016, #Iplaymypart e #playyourpart.
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