Addio a Johan Cruyff, il “Profeta del gol”

È stato il simbolo del calcio totale olandese tra la seconda metà degli anni sessanta e la prima metà dei settanta. Il suo numero 14 è entrato nella leggenda del calcio

Se ne va uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, il “Profeta del gol”, il “Pelè bianco”. È morto Hendrik Johannes Cruijff, o Johan Cruyff, calciatore, allenatore e dirigente sportivo olandese. Nato ad Amsterdam il 25 aprile 1947, è morto a Barcellona il 24 marzo 2016. Aveva annunciato di avere un tumore ai polmoni nel 2015.

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È stato il simbolo del calcio totale olandese inventato da Rinus Michels nell’Ajax e nell’Olanda tra la seconda metà degli anni sessanta e la prima metà dei settanta. Il suo numero 14 è entrato nella leggenda del calcio.

Con Michel Platini e Marco van Basten è stato il calciatore europeo che ha vinto più Palloni d’oro, tre, nel 1971, nel 1973 e nel 1974. Ha realizzato 402 gol in 716 partite ufficiali ed è stato eletto secondo miglior calciatore del XX secolo dietro Pelé nella classifica stilata dall’IFFHS. Ha vinto la Coppa dei Campioni da giocatore e da allenatore Addio Johan Cruyff

Sposato con la fotomodella ed ereditiera di una ricchissima famiglia di commercianti di diamanti Danny Coster, è padre di tre figli (Chantal, Susila e Jordi, calciatore come il nipote Jessua Andrea).

Ambidestro, elegante, non aveva un ruolo definito in campo, svariava dove meglio sapeva di poter rendere nel momento giusto della partita con una classe innata e sopraffina. Velocissimo, era immarcabile nell’uno contro uno e generoso con i compagni di squadra.

Iniziò la carriera nell’Ajax di Amsterdam col fratello Hendrik detto Heini, squadra con cui debuttò da professionista nel 1964, a soli 17 anni. Resterà coi lancieri fino al 1973, vincendo sei campionati, tre Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa UEFA. Nel 1973 lo comprò il Barcellona allenato da Rinus Michels per poco più di un miliardo di lire dell’epoca, firmando un contratto da un miliardo e trecento milioni di lire: lo stesso anno i colossi assicurativi dei Lloyd’s di Londra assicurarono le gambe di Cruijff per due miliardi e mezzo.

Il suo carattere non facilissimo lo portò a ritirarsi a soli 31 anni, per poi tornare in campo negli USA: giocherà con i New York Cosmos, i Los Angeles Aztecs e i Washington Diplomats. Tornò poi in Spagna, al Levante, in seconda divisione e vestì anche la maglietta del Milan nel 1981, al Mundialito per club. sempre nel 1981 torna a vestire la maglia dell’Ajax   e poi chiude la carriera, da libero, al Feyenoord. In nazionale con l’Olanda incantò tutti al Mondiale 1974, nel quale gli Orange arrivano secondi e Cruijff è miglior giocatore assoluto.

Da allenatore ha guidato l’Ajax e il Barcellona, vincendo a raffica campionati e coppe.

A causa di problemi al cuore si ritirò dalle scene nel 1996, per poi tornare da dirigente nel 2009 con la selezione catalana e ancora con Ajax e Barcellona, le sue due squadre del cuore.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Marzo 2016
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