Caccia e pesca passano alla Regione

I dipendenti saranno dal mese prossimo in carico al Pirellone. La vigilanza resta alla Provincia. “Perplessità per l’allontanamento della governance”

Avarie

Le guardie vestiranno le divise della Provincia, i dipendenti quelle della Regione. Stiamo parlando del settore caccia e pesca di Villa Recalcati, che a partire dal mese prossimo vedrà lo sdoppiamento delle funzioni.

Quindi dal primo di aprile aprile il settore Caccia, Pesca e Agricoltura (escluso il Nucleo di Polizia Ittico Faunistico Venatoria) passerà a Regione Lombardia.

Saranno 17 i dipendenti di Provincia interessati al trasferimento di competenze e che continueranno a svolgere il proprio lavoro nella Sede territoriale di Regione Lombardia in viale Belforte. «Vorrei ringraziare i nostri dipendenti che tra qualche giorno diventeranno a tutti gli effetti dipendenti della Regione Lombardia – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Varese Gunnar Vincenzi in apertura di conferenza stampa – li ringrazio per il lavoro che hanno svolto al servizio dell’ente Provincia, per la professionalità dimostrata anche in questi mesi non certo semplici».

«Colgo l’occasione per salutare e ringraziare tutto il personale del settore con il quale ho lavorato in grande sintonia in questi mesi – ha dichiarato il Vicepresidente della Provincia Giorgio Ginelli – Vorrei anche ricordare che in questa fase di transizione sono stati portati a compimento molti progetti e abbiamo ottenuto importanti risultati».

Ginelli ricorda in particolare: «Per quanto riguarda la caccia abbiamo definito il completo rinnovamento dei comitati di gestione delle Atc e del Canv; la nomina della Consulta faunistico venatoria e della Commissione tecnica provinciale ungulati. Abbiamo adeguato il regolamento sulla caccia degli ungulati, sono state introdotte tutte le azioni di controllo della specie cinghiale in sinergia con I.s.p.r.a.». Non bisogna dimenticare poi l’impulso dato da Provincia di Varese ai corsi di aggiornamento, organizzati in collaborazione con le associazioni venatorie del territorio, le forme sperimentali e innovative relative alla caccia collettiva al cinghiale e alla caccia di selezione.

In ambito di agricoltura il Vicepresidente ricorda che «abbiamo continuato a lavorare in sinergia con le associazioni di categoria su problematiche che interessano sia gli agricoltori che gli allevatori. Abbiamo portato a compimento l’iter di riconoscimento della Dop del Miele Varesino di Acacia». E ancora: «Abbiamo chiuso un primo bando sulle compensazioni forestali e di prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico e stiamo concludendo un secondo bando sempre su questo tema. Tradotto in concreto significa che arriveranno sul nostro territorio quasi 2 milioni di euro. L’ultimo, ma importantissimo atto, è l’approvazione del consiglio provinciale del Piano di indirizzo forestale della Comunità montana Valli del Verbano».

Il Vicepresidente ha ricordato che «tutto questo lavoro è stato possibile grazie alla professionalità e competenza dei dipendenti e credo che Regione Lombardia potrà sfruttare questo importante know how. Non posso però nascondere qualche preoccupazione sul futuro. Se fino a oggi, Provincia di Varese ha sempre rappresentato un punto di riferimento importante per mondo il mondo venatorio, ittico e dell’agricoltura, anche sotto il profilo dell’indirizzo politico, questo passaggio porta ad allontanare la governance dal nostro territorio. Mi spiego meglio: il settore sarà guidato da un dirigente tecnico in loco, ma l’assessore di riferimento sarà a Milano. Una distanza che preoccupa cacciatori, pescatori, agricoltori e allevatori, e che occorre colmare trovando soluzione e risposte adeguate».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Marzo 2016
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