Centinaio: “Sull’inceneritore basta strumentalizzazioni, serve serietà”

La città del Carroccio punta il dito contro l'amministrazione bustocca dopo le dimissioni del presidente di Accam: "Ha messo in risalto problemi che avevamo già sollevato"

alberto centinaio sindaco legnano

Lo scontro intorno alle ciminiere di Accam si acuisce dopo le dimissioni del presidente Emilio Cremona, ora è Legnano ad alzare la voce e a chiedere chiarezza: «Apprendiamo dagli organi di informazione che il Presidente di Accam si sarebbe dimesso. Rileviamo altresì che tale notizia non è stata comunicata ai soci. Il Comune di Busto Arsizio però ne era perfettamente a conoscenza, tanto che il Sindaco Farioli si è precipitato a rilasciare dichiarazioni e a diramare (ci chiediamo a che titolo?) convocazioni del “Presidente, del Collegio dei revisori, della società di revisione e del presidente del Comitato di controllo analogo”».

All’amministrazione legnaese non va giù il comportamento tenuto dal sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli che, stando alle dichiarazioni della stampa, «sarebbe riapparso sulle vicende Accam dopo aver a lungo lasciato la scena ad una delle candidate alla sua successione – avrebbe scaricato le responsabilità delle dimissioni dell’ingegner Cremona sulla “constatata scarsa disponibilità di alcuni soci nello sviluppo del piano”».

Secondo il sindaco Centinaio non esisterebbe alcun piano industriale sul futuro della società: «Noi non l’abbiamo mai visto ma sappiamo invece che la verità è molto, molto lontana dagli scenari dipinti dal Sindaco di Busto. Siamo infatti convinti che le dimissioni del Presidente siano solo l’effetto della tardiva presa di coscienza della serietà e dell’importanza di varie questioni, in primis quelle da noi inutilmente poste sul tavolo di ACCAM da oltre un anno».

Secondo Legnano «non si può chiudere un impianto come quello di Borsano senza un adeguato piano industriale; non si può fare scelte che azzerano il capitale sociale di un’azienda senza tener conto che i Comuni-soci dovranno ripianare le perdite; non si può avviare nuovi investimenti (fabbrica dei materiali) senza soldi in cassa (la perdita del 2015 si aggira sui 4,5 milioni) e senza crediti bancari».

A parere del sindaco della città del carroccio sarebbero  gli stessi quesiti che sonostati posti dai revisori dei conti e dalla società di revisione: «Quando ponevamo noi queste domande le reazioni erano variegate: alcuni ci accusavano di essere succubi di dirigenti burocrati; altri, essendo troppo invaghiti di scenari avveniristici, non riuscivano proprio a capirci; altri ancora – fra cui il Presidente, persona dinamica ma poco avvezza alle cose e alle società pubbliche – ci guardavano con aria di superiorità, ritenendo che con un po’ di fantasia e con qualche forzatura privatistica, tutto si potesse risolvere; qualcuno – fra cui sicuramente l’assessora bustocca Reguzzoni – ci comprendeva invece benissimo, ma sceglieva di attaccarci, al fine di distogliere l’attenzione dai veri problemi e sperando che le questioni sacrosante da noi sollevate potessero ricevere pubblica risposta solo fra qualche mese e comunque dopo le elezioni di primavera».

Centinaio mette sul tavolo anche gli atti compiuti dalla sua amministrazione per dare seguito a quanto deciso dall’assemblea dei soci: «Il 9 marzo scorso il nostro Consiglio Comunale ha infatti dato mandato di stipulare il contratto di servizio per il biennio 2016/17 togliendo ogni alibi a coloro che oggi volessero attribuire alla mancata stipula del contratto legnanese ogni responsabilità sul futuro della società (sino ad oggi abbiamo comunque conferito i nostri rifiuti all’impianto, senza quindi penalizzare la società)».

Infine la richiesta di chiarezza e di maggiore serietà sui piani per il futuro: «È dunque ora di smetterla con l’arroganza, l’incompetenza, la superficialità e la strumentalizzazione di vicende che sono serie e delicate. Serve rispetto per tutti in primo luogo per coloro, come noi, che da troppo tempo hanno messo sul tavolo, inascoltati, le questioni vere sulle quali è venuto il momento di fornire risposte serie, adeguate, puntuali e corrette».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Marzo 2016
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