Sindaci armati di falcetto contro la ludwigia

Alcune amministrazioni si sono già date da fare asportando le piante infestanti sulle aree come Biandronno, lungo la riva dei "Sassoni" e a Besozzo, dove è stata eliminata una formazione sul fiume Bardello, via di possibile diffusione della pianta verso il Lago Maggiore

La Ludwigia sul lago (inserita in galleria)

Amministratori, gente comune, rappresentanti di associazioni e delle guardie ecologiche. La guerra alle “piante aliene” che hanno invaso il Lago di Varese è cominciata ed è presa molto seriamente. Al primo appuntamento che si è tenuto alla Schiranna, presso la canottieri, erano presenti una trentina di persone. Si trattava del primo di una serie di incontri sul tema della vegetazione del lago, promossi da Provincia di Varese e realizzati grazie al contributo di Fondazione Cariplo.
Alle persone che hanno partecipato sono state illustrate sia le specie autoctone del lago, cioè originarie e tipiche del luogo e che svolgono una funzione fondamentale all’interno dell’ecosistema naturale, sia quelle esotiche, come Ludwigia e Fior di Loto, introdotte dall’uomo a scopo ornamentale che al contrario costituiscono una minaccia.

“Siamo molto soddisfatte della partecipazione e soprattutto dell’interesse che i partecipanti hanno dimostrato nei confronti dell’argomento” – dicono Sara Barbieri ed Elisa Zaghetto del Macrosettore Ambiente della Provincia di Varese – “l’introduzione delle specie esotiche è purtroppo un problema tanto grave quanto poco conosciuto tra la popolazione e gli incontri hanno proprio l’obiettivo di promuovere una corretta informazione sul tema ed incentivare condotte responsabili da parte dei cittadini, i quali, con piccole attenzioni, possono fare molto per limitare l’ulteriore diffusione di queste specie”.

Uno degli aspetti positivi è stata anche la nutrita presenza di amministratori, associazioni come la LIPU e membri delle Guardie Ecologiche Volontarie – sottolinea Alberto Tognola consigliere della Provincia di Varese – “soggetti in grado di contribuire in modo concreto nell’opera di informazione e diffusione delle conoscenze tra i cittadini. Auspichiamo che la platea degli interessati possa ampliarsi anche in vista dei prossimi eventi, in programma il 9 settembre alle ore 21 presso la terrazza sul lago di Bodio Lomnago (in caso di maltempo l’evento si terrà a Villa Puricelli) e l’11 settembre alle ore 9:30 con ritrovo presso la Canottieri di Gavirate“.

Anche la collaborazione dei Comuni è molto utile e già alcune amministrazioni hanno agito attivamente asportando la Ludwigia sulle aree di competenza come Biandronno, lungo la riva dei “Sassoni” e Besozzo, che ha eliminato una formazione presente lungo l’asta del fiume Bardello, via di possibile diffusione della pianta verso il Lago Maggiore.

Discorso diverso per  Fior di Loto che, vale la pena ricordarlo, non figura nell’elenco delle 37 specie invasive di rilevanza europea per le quali sarà vietata la vendita; tuttavia,  nonostante non siano previste limitazioni alla sua commercializzazione, è comunque necessario prestare la massima attenzione affinché questa specie, esotica e altamente invasiva, non venga rilasciata in natura.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Agosto 2016
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Commenti

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  1. Slaykristian
    Scritto da Slaykristian

    Accidenti!
    Ovviamente le specie invasive sono da fermare poiché pericolose per la nostra biodiversità, ma la ludwigia è molto nettarifera per le api e poteva rappresentare un buon foraggio per le stesse in un periodo dove non ci sono più fioriture importanti. Come la robinia. Peccato. Potrebbe essere l’occasione per coinvolgere le amministrazioni a creare aiuole o parchi interi con fiori e piante interessanti per impollinatori. Doveroso dopo la cementificazione che negli ultimi anni ha distrutto i supermercati delle api e degli altri impollinatori.

  2. Slaykristian
    Scritto da Slaykristian

    Intendevo dire, magari non è chiaro, che anche la Robinia (la robinia fiorisce a maggio) rappresenta e ha rappresentato una specie non invasiva della quale il nostro territorio ha dedicato anche una DOP al miele unifloreale di Robinia Pseudoacacia.

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