Casetta Harte presenta l’artigianato per Natale

Dopo la chiusura della cooperativa Iris che dava lavoro a persone con disabilità, l'esperienza artistica non è andata dispersa e ha riaperto anche lo spazio espositivo

Casetta Harte

È un Natale speciale, quello che arriva alla “casetta” dell’Aloisianum: dopo due anni di chiusura, quello del 2016 è il primo Natale in cui torna pienamente attiva la bottega di artisti e decoratori, aperta al pubblico per chi vuole scegliere un regalo per amici o parenti.

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La casetta ospitava un tempo il laboratorio della cooperativa Iris (legata alla casa dei gesuiti), che è stata chiusa nel 2014. Ma l’esperienza di uomini e donne impegnate nei lavori d’artigianato artistico non è andata dispersa e si è raccolta intorno all’associazione Casetta Harte. Otto soci fondatori, una dozzina di altri volontari animano Casetta Harte: «Portiamo avanti un lavoro artistico cresciuto negli anni» spiegano i soci. «Non abbiamo la possibilità di inserire persone con disabilità psichica, ma diamo una occasione a persone con disabilità fisica e con sindrome di Down».

Alcuni dei soci sono persone con disabilità che hanno una lunga esperienza e hanno sviluppato particolari capacità artigianali e artistiche, in particolare nella decorazione (oggi su porcellana, in passato anche in ceramica). Luisa Negrello è attiva qui da trent’anni: «dopo le scuole medie, io e Anna abbiamo sviluppato questa professionalità, siamo stati poi nel tempo assunte dalla cooperativa, perchè allora c’era una assunzione vera e propria. Con la chiusura non abbiamo voluto mollare e abbiamo deciso di continuare con questa attività: siamo ancora all’inizio, ma speriamo di poter dare continuità nel tempo». Accanto ai “veterani” ci sono anche alcuni ragazzi giovani, in particolare con sindrome di Down, che si sono accostati e stanno costruendo una loro capacità artistica grazie all’insegnamento intergenerazionale: «Casetta Harte mi dà la possibilità di fare esperienza per continuare verso il mio futuro, lavorando qui con queste belle colleghe», scherza Isacco, mentre decora un oggetto in porcellana. «Per noi non è un passatempo, è una vera professionalità» conclude Anna Spiniello.

Casetta Harte

Accanto all’atelier dove si lavora a mano ogni giorno, c’è l’esposizione aperta a tutti, al pomeriggio dalle 14 alle 18. Nel periodo di Natale è prevista anche l’apertura domenicale (sia mattimo che pomeriggio), mentre l’8 dicembre è prevista una giornata intera di apertura straordinaria. Tazze, lanterne, decorazioni, ma anche bambole, decorazioni su tessuto e legno sono nel “catalogo” tra cui scegliere per i regali di Natale. Ma Casetta Harte effettua pezzi anche su ordinazione e allestisce bomboniere per eventi.

Dalle vendite al pubblico Casetta Harte – che è ospitata in comodato d’uso gratuito dai gesuiti, ma deve far fronte alle spese – ricava le risorse economiche necessarie. Il modo migliore per aiutarli è accostarsi ai bei pezzi creati nell’atelier (valorizzando l’opera dei volontari artisti), ma c’è possibilità anche di contribuire con il 5 per mille.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 02 Dicembre 2016
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