Posizionate le “Pietre d’Inciampo”. Per non dimenticare i Fratelli Levy

Le pietre posizionate davanti a Villa Truffini, la casa dove vennero ospitati prima di essere deportati ad Auschwitz. Presente anche Gianna Stenfeld che ha ricordato quei terribili giorni

Posate le pietre d'inciampo a Tradate

Posizionate a Tradate le Pietre di Inciampo, davanti a villa Truffini, la casa che ospitò i fratelli Levy e la loro madre prima che nel 1943 venissero deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Questa mattina, giovedì 19 gennaio, l’amministrazione comunale ha ricordato quei tragici giorni facendo posizionare le famose Pietre all’artista tedesco Gunter Demnig. Presenti anche gli eredi della famiglia Levy oltre a Gianna Stenfeld, donna che condivise con la famiglia Levy un periodo di quella fuga.

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La storia

«È una giornata molto commovente per perché mi ricorda, invece, una giornata molto triste, quando vennero deportati i Levy – ha spiegato la Stenfeld -. Allora Tradate era una città molto fascista. Una mattina, prima che la famiglia potesse fuggire in Svizzera, si sono presentati i carabinieri che avevano l’ordine di arrestarli. Loro sono stati portati in caserma in attesa del padre, mentre la madre dei due fratelli, Egle, era andata dal parrucchiere. Il padre non arrivò perché il capostazione di Abbiate aveva avvisato i capitreno che arrivavano da Milano, dove si trovava l’uomo: lo fecero scendere prima di arrivare a Tradate. Il giorno dopo i due figli e la moglie sono stati deportati: la madre Egle Segre Levy è stata giustiziata subito all’arrivo del campo di concentramento. Mentre Eva Marie è morta durante la prigioni, ed Enzo si è suicidato al termine della guerra».

Tutta la storia è stata ricostruita lo scorso anno, attraverso il Violino della Shoah appartenuto proprio ai fratelli Levy e tornato a suonare a Tradate nel gennaio del 2016. Mentre la vicenda del capostazione è stata ricostruita poco dopo nel dettaglio.

Il sindaco

Questa vicenda, culminata oggi con la posa delle “Pietre di Inciampo” è stata quindi raccontata agli studenti della città, in un incontro pubblico avvenuto dopo il posizionamento delle pietre. «La storia deve continuare a essere ricordata – ha spiegato il sindaco Laura Cavalotti -. Si deve sapere dove si va a finire a seguire certe strade di indifferenza e intolleranza. Attenzione quindi a non essere indifferenti di fronte ai problemi di tutti i giorni».

La registrazione della diretta della posa delle Pietre:

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 19 Gennaio 2017
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