Rifiuti alle scuderie, condannato Guido Borghi

Il materiale inerte, abbandonato tra i cavalli, è costata 3 mesi di carcere (ma la pena è sospesa)

Ippodromo

Uno dei guai occorsi in passato alle Scuderie Olona dell’ippodromo di Varese,  è terminato con una condanna in Tribunale per Guido Borghi, l’imprenditore che è anche il rappresentante legale dell’area delle scuderie: 3 mesi di carcere, con pena sospesa, per il reato penale di abbandono di rifiuti. Decade tuttavia l’accusa di aver lasciato incustoditi dei rifiuti pericolosi, ma resta il risultato finale.

Tutto nasce da un’ispezione della polizia locale che, nel 2015, verbalizzò la presenza di materiale inerte nell’area delle scuderie, all’epoca al centro di una contesa tra gli allenatori e Borghi, che avrebbe voluto trasferire tutto a Caravate e lasciare libera l’area. Tra l’altro nel 2014 un incendio appiccato da uno degli stallieri, causò vasti danneggiamenti all’ippodromo.

Era ancora vivo il ricordo di questa vicenda quando vi fu anche l’ispezione dei vigili che rinvennero una sorta di discarica a cielo aperto. La procura dispose il sequestro dell’amianto su ordine del pm Annalisa Palomba. Tra i rifiuti c’era anche l’eternit, ma non fu effettuata una perizia e, secondo la difesa, non essendoci prova dell’esatta composizione del materiale è decaduta quella parte dell’accusa che imputava all’imprenditore lo stoccaggio di rifiuti pericolosi. L’avvocato Luca Carignola, difensore di Borghi, farà probabilmente appello.

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Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 27 Febbraio 2017
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