Giovani e rombanti, la Swm brucia le tappe

Il presidente del consiglio Regionale Raffaele Cattaneo in visita all'azienda di Biandronno. A quasi due anni dall'avvio della produzione crescono progetti e investimenti

Seimila moto entro l’anno. La Swm di Biandronno “ha aperto il gas” ed ora è decisa a conquistare il mercato italiano. Nessuno si fa illusioni, non sarà semplice, ma la risposta degli altri Paesi è positiva e quindi ora si tratta di diventare “profeti in patria”.

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L’occasione per fare il punto della situazione è stata la visita in azienda, oggi, del presidente del Consiglio Regionale Raffaele Cattaneo, accompagnato dal presidente di Aime, l’associazione imprenditori europei, Armando De Falco e dal direttore Gianni Lucchina.

Quel che è risorta dalle ceneri di Husqvarna è un’azienda di settanta dipendenti che progetta e produce moto per ogni età e per tutte le tasche. Per ora i modelli sono una decina ma l’obiettivo è puntare più in alto e soprattutto non fermarsi mai.

“Era doveroso rendere omaggio a chi ha rilanciato un settore che si è trovato in forte difficoltà – ha detto Raffaele Cattaneo – Questo è un marchio che ha segnato la mia gioventù ed è bello vedere che è tornato a vivere e ad offrire posti di lavoro“.

Swm è un’azienda che con la moto ha abbattuto ogni confine: lo dimostra il  fatto che è nata con una patto tra l’ingegnere varesino Ampelio Macchi e Daxing Gong affermato imprenditore cinese a capo del colosso Shineray Group che produce due e quattro ruote, tra le quali un Suv “targato” proprio Swm

“I pezzi delle nostre moto vengono acquistati in Cina ma anche in Giappone, poi però vengono assemblati nelle nostre officine”, ha spiegato Leandro Scomazzon, direttore generale dell’azienda di Biandronno.
La moto che finisce sulla strada insomma è made in Italy ma ha dentro un po’ di mondo.

“SWM Motorcycles è appena nata – ha detto ancora Scomazzon – ma chi ci ha investito ha creduto molto nell’idea e i risultati ora stanno arrivando. Abbiamo un Know How da grande industria motociclistica, basato su un affiatato team di tecnici di lunga esperienza, che permette di poter seguire e gestire direttamente nella nostra sede lombarda ogni aspetto della realizzazione della moto. Dal motore alla ciclistica, dall’elettronica allo stile: tutto è studiato internamente con cura maniacale e con il gusto e l’esperienza di preparate maestranze italiane. Con una competenza storica a 360°, che inizia dal design e dalla progettazione per proseguire con la ricerca, la sperimentazione, lo sviluppo, le prove di prodotto, il controllo qualità, la produzione, la distribuzione”.

L’obiettivo, come si diceva, è ora produrre 6000 moto entro il 2017 e realizzare nuovi modelli. E ovviamente assumere. Quel che tutti, da queste parti, si augurano.

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Pubblicato il 22 Febbraio 2017
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