Officina Contemporanea

Un incontro illuminante sull’arte della luce

Nell'ultimo appuntamento al Melo si è parlato dell'uso della luce nell'arte, dalle pitture rupestri a Lucio Fontana

UN INCONTRO ILLUMINANTE SULL’ARTE DELLA LUCE       (PROSEGUE IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI MENSILI DELL’UNIVERSITà DEL MELO)

Fin dall’antichità la luce ha svolto ruoli fondamentali nell’arte, come per esempio nella realizzazione delle pitture rupestri. Molto più semplicemente, basti considerare il suo essere essenziale nel permetterci di vedere il mondo fisico. Proprio la luce è stata la protagonista dell’incontro svolto al Melo di Gallarate ed intitolato “Salotto con…l’Arte della Luce”.

Non si può vedere la luce, ma si può vedere attraverso di essa: infatti numerosi artisti hanno usato l’illuminazione come strumento per mostrarci la loro visione della realtà. A partire dall’artista e light designer Robert Wilson con la sua esposizione a Villa Panza (Varese) in cui, attraverso personaggi famosi e diversi giochi di luce, reinterpreta alcuni dipinti famosi creando dei video-portraits (per maggiori informazioni si consiglia di visitare questa pagina).

Molti altri artisti si sono occupati del rapporto tra l’espressione culturale e la luce, come ad esempio Moholy-Nagy o Janne Parviainen che riesce a “dare un corpo” agli spazi attraverso delle cascate di luce. Anche il fotografo della rivista Life, Gjon Mili, ha dedicato parte del suo lavoro in quest’ambito facendo indossare ad una pattinatrice dei pattini dotati di luci e fotografandone i movimenti in modo che le luci creassero come delle linee armoniose. Pablo Picasso rimase talmente tanto affascinato da questo lavoro di Mili che gli propose di ricreare lo stesso esperimento luminoso ma questa volta avente per soggetto l’artista cubista che “dipingeva nell’aria”.

Simile all’effetto ottenuto dalle fotografie di Mili, è l’opera di Lucio Fontana oggi posta al Museo del Novecento di Milano, realizzata piegando ed attorcigliando un tubo al neon.
Per non dimenticare l’opera artistica di Gianni Colombo (“Spazio elastico”) attualmente custodita al museo d’arte MAGA e che attraverso un ingegnoso gioco di luci, fili e spazi è in grado di regalare un’emozionante esperienza al fruitore del museo.

Il ruolo della luce nell’arte non termina qua: essa infatti viene usata anche in architettura, negli studi fisici e psicofisici legati alle opere d’arte più “classiche” e nel teatro, come dimostra la compagnia teatrale di acrobati e ballerini Momix che è in grado di giocare e far emozionare gli spettatori con acrobazie ed ingegnosi spettacoli al confine con la pura fantasia.

Questo articolo rientra nel progetto del Social Team di [OC] Officina Contemporanea, la rete per la cultura a Gallarate

Emmanuele Occhipinti

Pubblicato il 14 Marzo 2017
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