Basta soldi ad Alitalia, sabato corteo a Malpensa
Lo promuove Marco Reguzzoni, contro il prestito ponte. "Alitalia ha sempre danneggiato Malpensa". E non vuole i partiti: "Sono tutti coinvolti"

«Basta dare soldi ad Alitalia, che ha anche penalizzato Malpensa». Intorno a questa parola d’ordine Marco Reguzzoni vuole raccogliere adesioni, per marciare in corteo sabato prossimo, 6 maggio, nei dintorni dell’aeroporto internazionale.
L’idea della manifestazione pubblica è stata buttata lì quasi con nonchalance con un post facebook, trasformatosi poi nel giro di poche ore in una vera proposta: «un corteo di protesta contro il vergognoso prestito-ponte del governo ad Alitalia» ha spiegato «che non è altro se non l’ennesimo regalo a una compagnia che ha fortemente penalizzato questo territorio».
Sono passati nove anni dal de-hub di Alitalia, un punto di svolta – in negativo – per il destino di Malpensa, che doveva essere il principale scalo d’Italia e oggi si deve accontentare del primato in Lombardia (con un risultato appena inferiore alla somma tra Linate e Orio). Allora, in un solo anno, la mossa di Alitalia costò a Malpensa un -19.8% su dodici mesi. Un colpo durissimo: l’aeroporto lotta ancora oggi per assorbire le conseguenze, con alterne fortune, dalla scommessa di Lufthansa Italia agli investimenti sul lungo raggio delle compagnie arabe, cinesi e dell’estremo oriente. Ovvio che da queste parti Alitalia non goda di grande simpatia.
Reguzzoni, l’ex capogruppo della Lega che oggi presiede la Fondazione Volandia, continua ad occuparsi anche di aviazione e di politica e ha un suo ruolo autonomo, molto critico verso il sistema della politica. Vorrebbe tenere lontana la politica dei partiti, quella che in anni ha rinviato – chiunque fosse al governo – soluzioni strutturali o che, al contrario, ha fatto scelte che hanno danneggiato Malpensa, come nel caso anche dell’ultimo decreto di liberalizzazione di Linate, molto criticato in provincia di Varese (ma anche da molti esperti di aviazione civile). Nel giorno del 1° maggio ha postato un video per fare gli auguri a tutti gli italiani che faticano e per criticare il sistema dei partiti: «Sono tutti coinvolti, compreso il mio». Intendendo per «mio» la Lega Nord, da cui si è allontanato, su posizioni critiche.
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Il fu partito del Reguzzoni è noto per aver compiuto più giravolte nei confronti del caso Alitalia.
Ai tempi Bossi organizzò una manifestazione di protesta contro la vendita di Alitalia ad AirFrance andando contro il parere la grande coalizione di centro-destra voluta da Silvio Berlusconi.
Ora Salvini diventa improvvisamente operaio (giusto per dare contro Bruxelles e il governo, sia chiaro!) e dice che non si lasciano in strada 13.000 famiglie, che Alitalia non deve essere svenduta all’Europa.
Ovviamente nella testa di Salvini ci sono processi complessi che innescano il bipensiero a corrente alternata. Infatti prima affermava:
“Come accaduto «in Belgio e Svizzera, se una compagnia non riesce a rimanere in piedi con le sue energie, si riparte da capo»”
e nel 2008 appena sfumato l’accordo con AirFrance: «eravamo in maggioranza, ma non rifarei la battaglia per l’italianità di Alitalia: chissenefrega, a me interessano i risultati»
Ma per favore…. il teatrino politico vedo che non muore mai.
http://phastidio.net/2017/04/26/gemelli-del-teatrino-volante/