Asilo di Sciarè, “può essere che ci sia una riduzione del contributo”
Nel 2017, spiega il sindaco Cassani, la cifra a bilancio rimane identica agli anni passati. "Ma se si chiedono sacrifici, tutti devono contribuire"

Nessun taglio nel bilancio 2017, per ora. Ma una revisione del contributo alla scuola materna Borgomanero di Sciarè è una ipotesi sul tavolo. Lo conferma il sindaco Andrea Cassani, che si è comunque detto disponibile a incontrare i genitori della scuola, preoccupati per le conseguenze.
Il punto di partenza di Cassani è chiaro: «Il Comune non c’entra nulla direttamente con la Fondazione, che è una realtà privata», premette. «Il Comune non ha alcun potere sull’indirizzo della Fondazione, che l’unica scuola privata gallaratese che riceve contributi, oltre che da Regione e Provincia, anche dal Comune».
Ma la riduzione del contributo, che pareva emergere da alcune dichiarazioni, è una ipotesi reale? «In un’ottica generale di riduzione di spesa, può essere che ci sia una riduzione dei trasferimenti. Ma questo non vuol dire chiuderla. Tante altre scuole, come l’Istituto Sacro Cuore ad esempio, vivono senza contributi e – anzi – devono fare fronte a liste d’attesa. In un periodo di vacche grasse ci poteva stare un certo contributo, oggi le condizioni possono essere cambiate ed è giusto che ogni realtà contribuisca».
Di una possibile revisione del contributo si era iniziato a parlare nei mesi scorsi, dopo gli aumenti delle tariffe alla Fondazione Scuole Materne. E anche oggi Cassani mette in relazione le due realtà, quella dell’ex ente morale e quella della scuola paritaria: «Abbiamo dovuto aumentare le tariffe per gli iscritti della Fondazione Scuole Materne, che a differenza della Borgomanero svolge attività ed eroga servizio a nome del Comune. La Fondazione al contrario non risponde a un indirizzo dell’amministrazione: paradossalmente, se la parrocchia scegliesse di chiudere domani per decisione del monsignore, potrebbe farlo».

Il principio adottato comunque è chiaro: se da una parte ci sono aumenti, dall’altra può esserci una riduzione dell’impegno, in parallelo. Ma di quanto sarebbe l’entità della riduzione? «A oggi è una possibilità che si deve ancora concretizzare, vedremo a tempo debito, ne parleremo anche con monsignore. Posso dire che a bilancio nel 2017 abbiamo messo i 45mila euro». Cioè la cifra “storica” degli ultimi anni, dopo la revisione dell’accordo in epoca Mucci. Insomma: uno scenario in evoluzione.
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Idee confuse.
“Fondazione Borgomanero” è differente da “Fondazione Scuole Materne”?
Non mi risulta.
Non in diritto, perlomeno, dove una fondazione è una fondazione.
A meno che non si voglia dire che una “svolge attività ed eroga servizio a nome del Comune”, il che non equivale però a dire che “sia del Comune” o che “eroghi servizi differenti da quelli del Comune e delle altre materne”.
Affermazioni di “proprietà” e non di “legittimità”.
Agli utenti poco interessa chi “comanda”. Ben più chi “fa”.
Ci risiamo …
In campagna elettorale tutti a raccontare di voler accrescere i servizi nei quartieri e poi, all’atto pratico, subito a fare tagli o a intralciare le realtà che funzionano.
Ma la Consulta dei quartieri che dice?
Possibile che non si sia espressa in materia? (A che serve?)
Suggerimento: utilizzino le risorse attribuite per riequilibrare i trasferimenti previsti!
Tra l’altro, sempre a lamentarsi dei minori trasferimenti da Stato e Regioni e poi fanno lo stesso a loro volta?