L’assessore alla sicurezza: “Gallarate è ben pattugliata”

Dalla stazione a via Pacinotti: molte aree al centro di polemiche nel 2015 sono ancora al centro di segnalazioni. "In molte zone il problema è la sicurezza percepita"

La nuova giunta di Andrea Cassani

Dalla zona stazione a piazza Risorgimento, senza dimenticare la prima periferia di via Pacinotti. Sono i punti della città di Gallarate esposti a fenomeni diversi ma che vengono spesso accomunati dai residenti (e dagli altri cittadini) come “zone di degrado”.

Come è cambiata la situazione nell’arco degli ultimi due anni, dall’ultimo report? Abbiamo provato a tracciare un quadro qui, ma abbiamo chiesto conto all’assessore alla sicurezza Francesca Caruso delle risposte portate avanti dall’amministrazione nell’ultimo anno.

«La città è ben seguita e pattugliata, non solo dalla PL ma anche dalle forze dell’ordine» premette Caruso. «In molte zone non ci sono pericoli, ma una percezione di insicurezza. Le zone più sensibili, però, le pattugliamo sempre».

Quando si chiede di zone problematiche, Caruso richiama subito le tensioni di via Ranchet intorno al centro di accoglienza KB (a Madonna in Campagna, vedi qui) e poi viale Milano. È qui che c’è stato l’ultimo episodio, che ha rappresentato un salto di qualità (in negativo), con il ferimento di un commerciante. «Per quanto riguarda viale Milano: all’1 di agosto avevamo ricevuto alcuni commercianti e residenti del viale, che ci illustravano situazione di “movimento” – per così dire – sotto i portici. Ho incontrato il comandante chiedendo più pattugliamenti in zona, non appena l’organico fosse tornato ai livelli consueti dopo le ferie. Dopo l’aggressione del 18 agosto ho chiesto al comandante di attivare immediatamente pattugliamenti, anche il vicesindaco ha fatto un sopralluogo».

Facciamo pochi passi e si arriva in zona stazione…
«Il presidio in stazione, attivato l’anno scorso, rimarrà sempre, 12 ore di presidio giornaliero in una zona che è problematica da tanti anni e che è molto frequentata dai cittadini. Anche qui come in altre zone credo ci sia anche una questione di insicurezza percepita, soprattutto, al di là dei pericoli reali. È chiaro però che non possiamo mettere un presidio ovunque come abbiamo fatto in stazione».

Quando il centrodestra era all’opposizione però si chiedeva più fermezza anche contro i semplici “bivacchi”, al di là di reati specifici…
«Senza strumenti governativi che consentano d’intervenire non è facilissimo».

Però ora c’è il Daspo urbano, uno strumento c’è: quali sono i dati aggiornati?
«Abbiamo emesso undici Daspo ed effettuato sei arresti»

Restiamo in centro: come va Piazza Risorgimento, al centro di nuove lamentele?
«Non è una zona pericolosa, me l’hanno confermato anche le forze dell’ordine che effettuano controlli regolari. Certo, ci sono quelli della “banda del Tavernello” (è una definizione generica usata per le persone con dipendenze da alcol, ndr), i ragazzi la sera che creano qualche problema. È più una situazione di insicurezza percepita: di fatti gravi non ce ne sono mai stati, come in altri luoghi si vedono atti vandalici e abbandono di rifiuti, ma non si registrano problemi di sicurezza o fatti che tocchino direttamente le persone. Anche questa zona è comunque monitorata».

Altra area dove da anni ci sono lamentele è via Pacinotti, dove ancora vivono accampati i senzatetto…
«Essendo le Officine FS proprietà privata, non possiamo fare più che chiedere ai proprietari d’intervenire. Abbiamo segnalato, richiamato la situazione, sollecitato. Se la proprietà non interviene, come amministrazione non si può intervenire più di tanto».

Da ultimo, un’area che avevamo citato nel “report” del 2015 e su cui ora c’è meno attenzione mediatica: il parcheggio del Fare a Sciarè. Come vanno le cose?
«Oggi non abbiamo segnalazioni particolari».

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Pubblicato il 30 Agosto 2017
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