Un concerto di “Fischio melodico” inaugura la sala dedicata a Enrico Somarè
Protagonista del concerto di apertura della nuova palazzina della cultura sarà la figlia, Elena Somarè. E lo farà con uno "strumento speciale"
Sabato 23 settembre il Comune di Travedona Monate dedica l’intitolazione della Palazzina della Cultura a Enrico Somarè, critico d’arte, letterato e intellettuale di inizio Novecento, nato qui nel 1889.
Il programma della giornata prevede alle 18.00 la cerimonia di intitolazione dell’edificio all’illustre cittadino di Travedona Monate e l’inaugurazione della mostra dedicata “Enrico Somaré. La vita e le opere”, a cura di Marco Tamborini nella Palazzina di via Verdi,che prosegue poi anche nei weekend del 30 settembre – primo ottobre, e il 7 e l’8 ottobre dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Alle 21.00, poi, “Il fischio magico”, concerto per pianoforte e fischio melodico di Elena Somaré, figlia dell’intellettuale, accompagnata dal pianista Gianluca Massetti.
CHI ERA ENRICO SOMARE’
Critico d’arte, poeta, fondatore e direttore della rivista di critica letteraria e artistica “L’esame”, Enrico Somaré è stato, senza dubbio, un punto di riferimento per artisti e letterati, poeti e pensatori dell’epoca. Ma Enrico Somaré è anche il padre di Sandro Somaré, uno dei pittori più attivi del Novecento, esponente delle avanguardie milanesi degli anni ‘60 e ’70, nonché nonno di Elena Somaré, fotografa, documentarista e unica solista di fischio melodico in Italia. A dimostrazione che l’attitudine artistica è ereditaria.
UN CONCERTO SPECIALE PER CELEBRARE ENRICO SOMARE’
Nella sala Don Luigi Ponti, affacciata sul Lago di Monate, Elena Somaré propone un repertorio della tradizione classica e jazz: «Eseguirò brani – anticipa la Somaré – che probabilmente ascoltava mio nonno; sono gli stessi che sentivo in casa da piccola, riprodotti dai dischi che mio padre aveva ereditato: canzoni classiche del repertorio napoletano ma anche jazz degli anni ‘40».
Brani eseguiti con uno strumento eccezionale: le sue labbra, composte in un fischio.
E sembra proprio un canto, quel fischio che suona come una magia, destando la curiosità di chi ha sempre creduto che l’ispirazione al fischio fosse prettamente maschile, relegata a spettacoli di facile intrattenimento.
IL FISCHIO: UNA STORIA MASCHILE, UN’ARTE (ANCHE) FEMMINILE
Storia e tradizione non hanno reso la vita facile a questa forma di espressione artistica. Il fischio era identificato come la voce del diavolo, non a caso nel Mefistofele, di Arrigo Boito, il diavolo in persona entra in scena fischiando. Alle donne, poi, era vietato fischiare. Il fischio veniva considerato un suono corporeo, troppo volgare, maleducato per eccellenza.
La prima a rompere gli schemi fu l’italiana Daisy Lumini, cantante, compositrice e “solista di fischio” e, prima di lei, l’americana Alice Shaw, che tra Ottocento e Novecento, incarnando la rivolta delle suffragette, lasciò il marito e girò il mondo da solista del fischio, portando con sé i suoi tre figli.
Elena Somarè, con la sua arte, dà la misura di quanto il divieto alle donne di fischiare fosse espressione di un’arcaica volontà di dominio sul corpo femminile, ma anche di come il fischio stesso fosse inteso come una forma minore di arte, relegata al cabaret. Nel suo percorso artistico, Elena ha dimostrato, invece, che il fischio melodico può raggiungere i più alti livelli interpretativi, come qualsiasi altro strumento classico.
«Dicono che sia molto difficile mantenere una buona intonazione quando si fischia, come stare in equilibrio sulla corda tesa – racconta Elena Somarè. Invece per me è come camminare, lo faccio fin da piccola senza che nessuno me l’abbia insegnato. Per me è un piacere, una valvola di sfogo, è come suonare con la bocca chiusa, in segreto». Elena fischia, ed è in grado di interpretare i brani di musica classica o standard jazz, solo con un soffio di labbra. Nel suo percorso artistico, ha saputo portare questo particolare strumento ai più alti livelli interpretativi, liberandolo dal pregiudizio che lo vedeva confinato alla pura esibizione virtuosistica.
Oltre alla singolare e antica arte del fischio melodico, Elena Somaré padroneggia le discipline figurative. Ha realizzato reportage in Nevada, nel 2007, durante il “Burning Man Festival”, ma anche in India, Nepal, Thailandia, Cambogia, Australia, Indonesia, Mongolia, Messico, Cuba, Guatemala, Marocco, Oman, Montenegro, Russia, oltre a gran parte dell’Europa, USA e Canada. Ha, inoltre, realizzato il documentario sulla Storia del Jazz, pubblicato dal gruppo Espresso Repubblica e dall’editore Laterza, trasmessi da Sky Classica e Rai 5.
In questi anni, Elena Somarè si è esibita in contesti prestigiosi, accompagnata da arpa rinascimentale, tiorba o pianoforte, al Piccolo Teatro di Milano, al Reial Cercle Artistic di Barcelona, all’Auditorium Parco della Musica e al Teatro Sistina di Roma; ha sostenuto il progetto “She Turban”, realizzato in collaborazione con la galleria Otto Zoo di Milano e dedicato a donne africane richiedenti asilo e rifugiate. Nel maggio 2016 è uscito il suo secondo disco, “Incanto”, dedicato alla grande melodia italiana, nel novembre dello stesso anno ha tenuto una conferenza TEDx al Teatro Sociale di Como sul fischio come strumento di innovazione musicale, mentre lo scorso agosto ha tenuto un concerto nell’ambito del Tribowl Jazz Festival di Incheon, in Corea del Sud.
Elena Somaré, fischio melodico
Gianluca Massetti, pianoforte
Sabato 23 settembre, ore 21.00
Sala Don Luigi Ponti
Via Binda, 2
Travedona Monate
Ingresso libero
Info: www.comune.travedonamonate.va.it
www.facebook.com/elenasomarefanpage/
http://www.elenasomare.com/
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