I richiedenti asilo si prendono cura di Cardano
I profughi ospitati nella cittadina, affiancati da lavoratori Exodus, terranno in ordine le piazze Carù e Morosi

Una città più bella e vivibile passa anche dalla cura che tutti possono avere degli spazi comuni. L’idea arriva da lontano con il progetto CardanoCondivisa, partito nel 2015. L’ultimo tassello è la convenzione stipulata fra amministrazione comunale e la cooperativa 4Exodus per la manutenzione nelle piazze Carù e Morosi.
A lavorare saranno dieci ragazzi richiedenti asilo ospitati nella cittadina da alcune settimane. «L’dea di costruire questo percorso comune – spiega l’assessore ai lavori pubblici Vincenzo Proto – nasce qualche mese fa, quando è diventato concreto l’arrivo di un gruppo di profughi. Ci siamo messi attorno a un tavolo con la cooperativa e le associazioni per costruire un progetto utile sia ai ragazzi che alla comunità che li ospita».
I richiedenti asilo, divisi in gruppi da tre, lavoreranno per tre mattine a settimana sempre seguiti da un tutor Exodus (lavoratori già inseriti nella cooperativa, uno dei quali neoassunto per il progetto). I loro compiti saranno diversi: sistemazione delle fioriere, verniciatura dei muretti e dei pergolati, sistemazione delle panchine e dei giochi per bambini e pulizia delle aree a verde e della vasca d’acqua. L’andamento dei lavori sarà costantemente monitorato dal Comune e, se tutto procede bene, andrà avanti per un anno.
CardanoCondivisa è un progetto partito nel 2015 con l’obiettivo di incentivare e regolare le forme di collaborazione dei cittadini con il Comune per la cura dei beni comuni urbani. Fino ad oggi sono già stati realizzati diversi progetti con varie realtà associative del territorio: la manutenzione dell’area verde in piazza Falcone e Borsellino, la pavimentazione della casa dell´Acqua in via Verdi, il restauro e la manutenzione del cippo commemorativo ai Caduti della Grande Guerra, piccole manutenzioni alle scuole all’interno dell’iniziativa “Non ti scordar di me” e il campo di pallacanestro all´aperto in via Berlinguer.
«Queste iniziative – conclude Proto – possono nascere e crescere se basate su fiducia, responsabilità e inclusività. È chiaro che i cittadini non possono e non devono sostituirsi a quelli che sono i compiti del Comune, ma per un città più condivisa e bella è fondamentale l’impegno anche di chi la abita. Il bene pubblico è di tutti e averne cura è la strada giusta per una migliore qualità di vita».
L’intervento con richiedenti asilo affiancati da operatori Exodus (prevalentemente italiani) era già stato sperimentato a Gallarate, dove fino al 2016 le “squadrette” di due persone si occupavano di rimuovere in particolare i graffiti e le tag sui muri e sull’arredo urbano.
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