All’Humanitas si scoprono i tumori alla prostata con l’olfatto dei cani
L'incredibile scoperta emerge da una ricerca condotta dalla collaborazione tra Esercito e clinica Humanitas di Castellanza. Liù e Zoe, due pastori tedeschi, sono in grado di "sentire" la molecola del tumore alla prostata

Il fiuto di Liù e Zoe, due pastori tedeschi allevati dall’Esercito al centro militare veterinario di Grosseto, è speciale. Sono cani molecolari ma non sono specializzati nel ritrovamento di droga, soldi o cadaveri bensì di tumori con un’attendibilità elevatissima, si parla del 98%.
La ricerca, effettuata in collaborazione con la clinica Humanitas di Castellanza e in particolare con il professor Gian Luigi Taverna, responsabile della sezione di Patologia prostatica in Humanitas, che ha condotto studi sulle tecniche di individuazione del cancro prostatico grazie all’olfatto canino.
Attraverso l’odore delle urine i cani riescono riconoscere la presenza di un tumore alla prostata. Questa tecnica potrebbe facilitare l’individuazione e la cura del cancro ben prima che si presentino i sintomi nella persona malata.
L’obiettivo dei ricercatori è quello di isolare la molecola In Italia si tratta del primo studio solido in materia che ha portato a risultati concreti. I prossimi passi saranno cercare di capire quali sono le sostanze a cui sono sensibili i cani e cercare di mettere a punto delle tecnologie in grado di testare queste sostanze come, ad esempio, un naso elettronico.
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