A Busto è (quasi) pronta una casa per le donne in pericolo

Consegnata la prima parte degli arredamenti della casa che ospiterà le donne vittime di violenza. E l'8 marzo tutti potranno contribuire ad acquistare quello che manca partecipando ad uno spettacolo a teatro

rifugio donne

8 posti letto, un grande salone, un giardino e una certezza: quella di essere al sicuro. A Busto è infatti pronta una casa per ospitare le donne vittime di violenza, dando loro un posto nel quale rifugiarsi da uomini violenti.

La casa -la cui ubicazione non deve essere rivelata per ovvi motivi di sicurezza- diventerà operativa nelle prossime settimane ma venerdì 2 marzo è stata consegnata una prima importante parte degli arredi. Mobili e soprattutto una cucina che sono stati acquistati grazie ad un evento dell’associazione Progettando Domani e all’impegno di tanti sponsor come Mariani Interni che ha fornito la cucina ad un prezzo molto scontato o la Amorflex che nei prossimi giorni installerà tende oscuranti e porterà i materassi per i letti.

Ma tutti possono contribuire ad acquistare quello che serve per questa casa. L’8 marzo al Teatro Sociale andrà in scena “Amami”, uno spettacolo il cui ricavato servirà proprio a raccogliere i fondi per ciò che manca.

«L’emergenza purtroppo è sempre crescente -spiega l’assessore all’inclusione sociale, Miriam Arabini- e iniziative concrete come la Casa Rifugio sono una vera risposta che le istituzioni possono dare alle donne per uscire allo scoperto e denunciare abusi e maltrattamenti». Il lavoro per arrivare a questo risultato è durato un intero anno di lungo lavoro e proprio per questo l’assessore si dice «al settimo cielo» perchè finalmente in città ci sarà uno spazio in cui poter accogliere «le donne vittime di abusi e violenze che, trovando il coraggio di denunciare, si trovano temporaneamente senza un tetto sotto cui vivere».

In questo senso è bene ricordare che -indipendentemente dalla casa rifugio- in città è attivo un centro antiviolenza gestito dall’associazione Eva Onlus. Chiunque avesse necessità può contattarlo chiamano il 334-5369630.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Marzo 2018
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