Donne in prima linea contro l’ISIS, un documentario le racconta

"Le ragazze della Rivoluzione" vede la regia di Giancarlo Bocchi ed è stato girato nel Kurdistan iracheno. La produzione cerca fondi per portare a termine il lavoro

Tempo libero generica

“Le ragazze della rivoluzione”, è questo il titolo del primo della serie di documentari Freedom Woman dedicato alle donne che in alcuni paesi (Afghanistan, Birmania, Cecenia, Colombia, Western Sahara) che lottano per la libertà. “Le ragazze della Rivoluzione” vede la regia di Giancarlo Bocchi ed è stato girato nel Kurdistan iracheno, nelle prime linee di Kirkuk, Sinjar, e Makhmour.

Ora, la troupe cerca fondi per  “portare a termine il nostro film documentario indipendente e autoprodotto, che è già stato interamente girato, completando alcune costose lavorazioni finali dell’edizione (montaggio, colonne sonore, color correction, sottotitoli, adattamenti dialoghi, mix) nel modo migliore e più efficace al raccontoe la risultato che vogliamo ottenere. Le donazioni raccolte serviranno a portare a termine queste lavorazioni ed eventualmente, se i fondi raccolti lo permetteranno, a realizzare un piccolo libro con immagini e testimonianze della lotta per la libertà delle guerrigliere curde”.

La loro raccolta fondi si trova sulla piattaforma Produzioni dal Basso e ci sono ancora 19 giorni per sostenere il progetto, con un offerta libera. L’obiettivo da raggiungere è di ottomila euro ed ecco come presentano il progetto gli autori.

Il Progetto
LE RAGAZZE DELLA RIVOLUZIONE

Dall’inizio del terzo millennio sono principalmente le donne a rischiare la vita per combattere ingiustizia e sopraffazione in nome del bene comune. Qua e là per il mondo, si battono per i diritti della persona, per valori come libertà, uguaglianza, civile convivenza, che sebbene siano riconosciuti superiori ai diritti degli Stati, sono costantemente violati dagli Stati stessi. Così facendo, si espongono, affrontano violenze, torture, perfino la morte. Sono consapevoli di dovere, proprio per motivi di genere, faticare di più per il riconoscimento e l’esercizio dei diritti di tutti, ma hanno sete di giustizia. Sanno che ricerca del bene è un’impresa grandiosa, ma credono che a parteciparvi sia chiamato in particolare chi condivide e diffonde la bellezza
del proprio sogno.

Il film documentario Le ragazze della Rivoluzione è il primo della serie di documentari FREEDOM WOMAN sulle donne che in alcuni paesi (Afghanistan, Birmania, Cecenia, Colombia, Western Sahara) lottano per la libertà. Le ragazze della Rivoluzione è stato girato nel Kurdistan iracheno, nelle prime linee di Kirkuk, Sinjar, e Makhmour. Racconta per la prima volta con test ol imonianze e azioni, la vita, le idee e le azioni delle giovani guerrigliere curde turche, iraniane, siriane e yazide che hanno combattuto e sconfitto l’ISIS. Entrare nella lotta armata per le giovani curde non è stata una scelta, ma una necessità. Hanno iniziato a combattere giovanissime. La prima promessa che hanno fatto a se stesse e ai loro compagni è stata di resistere, perché credono che la lotta sia resistenza. Dopo aver preso le armi nel suo paese, la Turchia, contro il regime militare e poi quello islamico di Erdoğan, Tamara, una di loro, ora combatte in Kurdistan contro i miliziani dell’Isis, l’Internazionale islamista del terrore, il totalitarismo curdo e le oscure alleanze internazionali di chi vuole negarle la libertà e la sua identità «Nella realtà di questa guerra, la donna lotta anche per difendere la propria identità, la propria esistenza. Quindi il suo essere donna. Noi qui difendiamo l’onore, l’esistenza, la dignità, i nostri stessi corpi. È per questo che lottiamo». Per i suoi ideali Tamara ha sacrificato molto. Ha dovuto dimenticare i sogni personali per uno solo e comune: la libertà del Kurdistan e di tutte le donne. Ha affrontato l’Isis nelle trincee di Kirkuk. Ha sostenuto combattimenti che sono rimasti nella memoria dei curdi. Ha visto cadere molte compagne. Sull’uguaglianza tra uomo e donna si fonda il suo pensiero e delle compagne. “L’uomo e la donna insieme hanno cominciato questo cammino di uguaglianza nella società”. Le guerrigliere che combattono l’Isis in Kurdistan e in Rojava (la Siria curda) sono migliaia. Sovente sono più determinate degli uomini e non arretrano davanti al pericolo. L’Isis le teme.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Marzo 2018
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