Tempi lunghi e poche risorse nella lotta contro la meningite

Giornata mondiale contro la meningite: la campagna per le vaccinazioni si scontra con le agende pienissime dei distretti. Solo sette i pediatri che si sono messi a disposizione

Vaccinazioni

Ricorre oggi, 24 aprile, la giornata mondiale contro la meningite. È una patologia infiammatoria  delle  meningi, le membrane  che  avvolgono  cervello e midollo spinale.  È un’emergenza sanitaria che richiede immediata assistenza.

Generalmente di origine infettiva, è caratterizzata da una sintomatologia  specifica che include  l’irrigidimento  della parte posteriore del collo, febbre alta, mal di testa, vomito o nausea, alterazione del livello di coscienza e/o convulsioni.

Dallo scorso anno, Regione Lombardia ha introdotto la formula del co-pagamento per quanti vogliano sottoporsi a vaccino, riconoscendo gratuitamente alcune vaccinazioni per tutti i minorenni. L’unica eccezione, nella fascia pediatrica, è il vaccino contro il ceppo B che è riconosciuto gratuitamente solo per i nati dal 2017.

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Le vaccinazioni vengono effettuate nei distretti vaccinali che dipendono dalle aziende ospedaliere. I tempi di attesa sono molto lunghi: una media di 12 mesi nel Varesotto mentre in altre zone della Lombardia gli appuntamenti vengono fissati anche a scadenze maggiori.

Il personale dedicato è rimasto invariato a fronte di un aumento di attività con le campagne vaccinali per i minori, diventate obbligatorie per chi frequenta le scuole, dall’infanzia alle superiori. L’aggravio di lavoro ha portato all’allungamento delle liste d’attesa.

Non è servito l’appello ai pediatri di libera scelta di fornire lo stesso servizio al loro ambulatorio. Solo sette professionisti hanno accettato la richiesta di collaborazione.

Il dottor Alberto Moscariello è un pediatra che ha scelto di mettersi a disposizione: « Ho sempre creduto nell’importanza delle vaccinazioni. Ho anche lavorato in un centro vaccinale. Per me è naturale offrire il servizio ai miei pazienti in ambulatorio».

È uno dei sette pediatri che, nel Varesotto, ha aderito: « La scelta comporta un’organizzazione particolare – spiega il pediatra – occorre un frigorifero che mantenga la temperatura dei vaccini. Inoltre serve personale amministrativo sia per organizzare le agende sia per compilare la corposa documentazione burocratica collegata». Ai problemi di tipo organizzativo si somma anche una scarsa remunerazione : « La Lombardia ci riconosce 9 euro a vaccinazione mentre in altre regioni si arriva sino a 15».

Il servizio è apprezzato dai genitori dei suoi piccoli pazienti: « Nello studio ho materiale informativo a disposizione e poi abbiamo sempre un momento di confronto. Ciò che si sente al di fuori pone qualche dubbio per cui è necessario dedicare tempo al confronto per chiarire i dubbi».

Il medico è assolutamente favorevole alle ultime decisioni prese da Governo e Regione Lombardia nel campo dei vaccini: « Io effettuavo l’antimeningite anche prima delle agevolazioni introdotte. Ma, è chiaro, poteva permettersela solo una fascia ristretta, la più abbiente visti i costi proibitivi. Ora è diventata alla portata di tutti e tutti hanno le stesse possibilità di garantirsi la protezione contro una malattia che, ricordiamolo, comporta gravi ripercussioni sino alla morte».

Regione Lombardia riconosce la copertura gratuita per tutti i minori per i ceppi C e quadrivalente, mentre per il B è garantito solo per i nati dal 2017: « Direi che il ceppo B ha un’incidenza maggiore sotto i dieci anni. Fino ai due anni è previsto un determinato calendario, oltre quell’età cambia: l’organizzazione degli appuntamenti, quindi, diventa complesso».

L’agenda del pediatra Muscariello, rispetto a quella del servizio pubblico, è decisamente più ristretta: « Faccio 4 o 5 vaccinazioni a settimana per cui riesco a garantire il primo incontro entro, al massimo, 15 giorni».

Per il dottor Moscariello il discorso delle vaccinazioni è vasto e comprende anche l’antinfluenzale: « L’ho detto di essere molto favorevole ai vaccini. Si pensi che nel 2017 le vittime dell’influenza sono state 134 contro i 55 della meningite».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Aprile 2018
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