Il cinema sperimentale di Brebbia alla Triennale

Una giornata di workshop nel tempio della cultura milanese sarà dedicato al filmaker e al suo film Extremity 2. Ospite d’eccezione Emilio Isgrò che condivise con Brebbia un progetto cinematografico

Arte - Mostre

Il cinema sperimentale di Gianfranco Brebbia sbarca alla Triennale di Milano giovedì 10 maggio 2018 (dalle 15.30 alle 19.30) con un workshop dedicato alla poliedrica figura del filmaker e alle sue ricerche degli anni Sessanta-Settanta.

Dopo un accurato lavoro di studio del fondo d’archivio, promosso negli anni dal centro Internazionale che porta il suo nome, questa giornata è dedicata a Extremity 2, il suo 42° film sperimentale che sarà proiettato per la prima volta in Italia a cinquant’anni dalla realizzazione.

Nato a Varese nel 1923 e scomparso nel 1974 Brebbia fu un instancabile sperimentatore nell’ambito cinematografico, utilizzando la cinepresa come “estensione del proprio corpo” e spingendo lo sguardo oltre le parvenze.

Gianfranco Brebbia, che ha fatto parte della Cooperativa di Cinema Indipendente di Roma negli anni Sessanta, è stato un artista eclettico, instancabile sperimentatore che ha spaziato nelle sue ricerche creative dal cinema alla fotografia, dalla poesia alla pittura.

Nel 1968 Gianfranco Brebbia realizza Extremity 2, pellicola super 8, presentato in prima assoluta a Parigi il 6 dicembre 2017 all’Istituto Nazionale di Storia dell’Arte.

Durante il workshop sarà assegnato il Premio Gianfranco Brebbia alla Carriera all’artista Emilio Isgrò, che nel 1969 lavorò insieme a Brebbia al progetto cinematografico dal titolo “La jena più ne ha più ne vuole” che voleva lo schermo coperto da grandi macchie nere come le cancellature dello stesso Isgrò nelle sue opere d’arte. Il film non mai realizzato ma diventò una leggenda. Emilio Isgrò sarà intervistato da Mauro Gervasini, critico cinematografico e docente di Linguaggi audio visivi all’Università degli Studi dell’Insubria.

«“Extremity 2” è occasione per diffondere la cultura del cinema sperimentale degli anni Sessanta-Settanta e trasmettere quel desiderio di ricerca che ha dato esito a pellicole dai tratti iconografici assolutamente attuali e all’avanguardia, allora come oggi – spiega Giovanna Brebbia, figlia del filmaker varesino, direttore scientifico del Centro “Gianfranco Brebbia” e curatrice dell’Archivio del padre. «La scoperta recente del prezioso archivio cartaceo, fotografico e filmico ha messo in evidenza, attraverso una ricca documentazione, un’epoca ricca di sperimentazione e creatività che ha segnato negli anni Sessanta – Settanta anche la città di Varese, luogo natale dell’autore e da lui molto amato». Dei contenuti dell’Archivio Brebbia parlerà Giovanni Luca Dilda, archivista paleologo.

Sono previste relazioni di docenti dell’Università  degli Studi dell’Insubria dedicate alla figura di Gianfranco Brebbia in un ampio contesto storico culturale, toccando temi multidisciplinari: cinema, storia, filosofia, musica, storia dell’Arte, archivistica. Alcuni testi scritti dal filmaker varesino e ritrovati su riviste dell’epoca o nell’archivio personale dell’autore, saranno letti dall’attore e regista Edoardo Sylos Labini.

La proiezione dei tre film di Gianfranco Brebbia, Extremity 2 (1968), Bet (1973) e Bazar (1973) sarà commentata da Mauro Gervasini; la recitazione dei testi di Brebbia sarà accompagnata dal Duo Jazz del maestro Antonio Zambrini.

Il programma di «Extremity 2» prevede, dopo l’introduzione di Giovanna Brebbia, l’intervento di Matteo Pavesi, direttore della Cineteca Italiana, ove è stato depositato tutto il fondo filmico di Brebbia dal 2015, che parlerà del valore delle pellicole come supporto materico. I lavori proseguiranno con gli interventi di alcuni docenti dell’Università degli Studi dell’Insubria: Fabio Minazzi, professore di Filosofia della Scienza, parlerà dell’aspetto rivoluzionario del cinema di Brebbia, La cinepresa usata come mitragliatrice?; Antonio Orecchia, docente di Storia contemporanea, realizzerà un’introduzione storica dedicata al ’68 tra mito e realtà. Il maestro Corrado Greco, concertista, docente al Conservatorio G. Verdi di Milano e Direttore artistico della stagione concertistica dell’Università degli Studi dell’Insubria, proporrà una relazione dal titolo Popolar music. Il pomeriggio sarà concluso da Rolando Bellini, professore di Storia dell’arte dell’Accademia di Brera e dall’artista e storica dell’arte Erica Tamborini, protagonisti di un dialogo che individuerà quel filo rosso che avvicina passato e presente in un contesto di assoluta avanguardia.

L’evento «Extremity 2» è stato inserito tra le Celebrazioni del Ventennale 1998 – 2018 della fondazione dell’Università degli Studi dell’Insubria e rappresenta una continuazione delle tre precedenti edizioni dei convegni Idea assurda per un filmaker, realizzati a Varese nel 2015-2016-2017. Main Sponsor della manifestazione,è l’agenzia Engel & Völkers di Varese.

Il workshop è ad ingresso libero e aperto al pubblico.

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Pubblicato il 04 Maggio 2018
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