Giovani che non studiano e non lavorano: Italia la peggiore d’Europa
Nessuna nazione europea fa peggio del 25,7% di giovani inoccupati e fuori da percorsi di formazione che fa il nostro Paese. La media europea è del 14,3%

Oggi l’Eurostat certifica che l’Italia nel 2017 ha guadagnato la maglia nera in Europa per percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che non studiano e non lavorano.
In campagna elettorale, a scalzare le priorità nell’agenda politica, c’era la riforma delle legge Fornero sulle pensioni. All’esatto opposto della filiera del lavoro, invece, continuava a montare una vera e propria emergenza che non ha avuto la stessa fortuna mediatica e di consenso politico.
Nessun paese europeo fa peggio del 25,7% di giovani inoccupati e fuori da percorsi di formazione che fa il nostro Paese. Dietro l’Italia, in questa classifica della quale c’è tutt’altro che andarne orgogliosi, c’è Cipro con il 22,7% di Neet (così viene chiamato chi tra i giovani non studia e non lavora).
La media europea è del 14,3% (dieci punti in meno dell’Italia). Il livello più basso è dei Paesi Bassi.
Dal 2012, nell’UE, la proporzione di giovani di età compresa tra i 18 ei 24 anni non occupati né nell’istruzione o nella formazione è diminuita continuamente, da un picco del 17,2% all’attuale 14,3%, che è approssimativamente simile alla pre-crisi livelli (fino al 2008).
Oggi in tutta Europa ci sono oltre 38 milioni di persone di età compresa tra 18 e 24 anni. La stragrande maggioranza di questi giovani è impegnata nell’istruzione o nella formazione e / o nel mondo del lavoro.
Nel 2017, il 40,4% di questi ha risposto di essere all’interno di un percorso di formazione, il 27,4% ha dichiarato di essere occupato e un ulteriore 17,8% di essere in un mix di istruzione e occupazione. Il 14,3% non ha né lavoro né istruzione o formazione.
Il triste primato dell’Italia è superiore anche a Cipro (22,7%), Grecia (21,4%), Croazia (20,2%) , Romania (19,3%) e Bulgaria (18,6%).
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