Calano gli infortuni mortali
Secondo i dati Inail tra gennaio e giugno denunciate quattro morti sul lavoro in meno rispetto ai primi sei mesi del 2017, da 473 a 469 (-0,8%). Una morte su due ha coinvolto lavoratori tra i 50 e i 64 anni di età
Il numero dei morti sul lavoro in Italia rimane sempre alto, troppo alto, nonostante siano diminuiti nel primo semestre del 2018. Le morti sul lavoro denunciate sono 469 , quattro in meno (-0,8%) rispetto ai primi sei mesi del 2017. La diminuzione è legata ai casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 337 a 331, mentre quelli occorsi in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, sono aumentati di due unità, da 136 a 138. (fonte sezione open data Inail)
MUOIONO DI PIÙ LE FEMMINE
Il decremento rilevato nel confronto tra i primi sei mesi del 2017 e del 2018 è legato alla componente maschile: i casi mortali denunciati sono stati nove in meno (da 427 a 418), mentre quella femminile ha registrato cinque casi in più (da 46 a 51). La diminuzione ha interessato solo le denunce dei lavoratori italiani (da 406 a 391), mentre quelle dei lavoratori stranieri sono aumentate di 11 unità (da 67 a 78).
Dall’analisi per classi di età emerge come una morte su due abbia coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 64 anni, per i quali si è registrato un incremento tra i due periodi di 31 casi (da 203 a 234). In diminuzione, invece, le denunce che hanno riguardano gli under 34 (da 76 a 71), i lavoratori tra i 35 e i 49 anni (da 159 a 132) e gli over 65 (da 35 a 32).
Nel primo semestre del 2018 si sono verificati nove incidenti plurimi, ovvero eventi che hanno provocato la morte di almeno due lavoratori contemporaneamente, con 23 decessi, contro gli otto incidenti plurimi del primo semestre 2017, che hanno provocato 28 decessi (11 dei quali nella tragedia di Rigopiano).
AUMENTANO NELL’INDUSTRIA
Nei primi sei mesi del 2018 si è registrato un aumento di 18 casi mortali (da 401 a 419) nella gestione industria e servizi, mentre in agricoltura i decessi denunciati sono stati 13 in meno (da 56 a 43) e nel Conto Stato nove in meno (da 16 a 7).
L’analisi territoriale evidenzia un incremento di sette casi mortali nel Nord-Ovest, di 12 casi nel Nord-Est e di due al Centro. Diminuzioni si riscontrano, invece, al Sud (-9 decessi) e nelle Isole (-16). A livello regionale spiccano i 16 casi in più del Veneto (da 43 a 59) e i 12 in più della Calabria (da 5 a 17). Cali significativi si registrano, invece, in Abruzzo (da 28 a 7), teatro nel gennaio 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice, in Sicilia (da 42 a 25) e in Puglia (da 29 a 15)
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