Via libera del Governo al decreto su sicurezza e immigrazione

Il provvedimento composto da 44 articoli sarà ora sottoposto al Quirinale. Interviene a modificare la protezione umanitaria e la richiesta d’asilo. Estende il daspo e la sperimentazione del taser

salvini conte

Il Consiglio dei Ministri ha dato il suo via libera all’unanimità al decreto che contiene provvedimenti su immigrazione e sicurezza.

Un decreto, che ora andrà al vaglio del Presidente della Repubblica, anticipato in molti dei suoi contenuti nei giorni scorsi sul quale il vice ministro Matteo Salvini ha voluto intestarsi la paternità.

Si tratta di un decreto legge molto corposo composto da 44 articoli. Il testo definitivo non è stato diffuso proprio perché diretto al Quirinale ma secondo quanto anticipato il provvedimento, tra le altre cose, prevede la revoca della cittadinanza concessa agli stranieri di fronte a condanna definitiva per terrorismo internazionale e la sospensione della domanda d’asilo per cause legate all’ordine pubblico.

Il decreto interviene a modificare anche la protezione umanitaria e la richiesta d’asilo e inserisce l’introduzione di permessi speciali (al posto del permesso di soggiorno per motivi umanitari) per il migrante che versa in gravi condizioni di salute, che proviene da paesi colpiti da calamità naturali o che si è distinto per spiccato valore civile.

“Per i richiedenti asilo è previsto la sospensione della domanda in caso di pericolosità sociale o in caso di condanna in primo grado”, ha spiegato il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Il decreto amplia inoltre la possibilità di negare o revocare la protezione internazionale per i reati di violenza sessuale, lesioni gravi rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato, traffico di droga.

Nei Centri per il rimpatrio gli stranieri in attesa di espulsione potranno essere tenuti non più per 30 giorni, prorogabili per altri 15, ma per 60 giorni prorogabili di altri 30. E lo lo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, “continuerà ad esistere ma per rifugiati e minori non accompagnati, cioè per le fattispecie che meritano di essere accolte”, ha detto Salvini in conferenza stampa.

Si tratterebbe, dunque, di un ridimensionamento del sistema Sprar, un programma costituito da centri molto piccoli e posto sotto l’egida dei Comuni. Se oggi era destinato anche all’accoglienza dei richiedenti asilo con il decreto dovrebbe essere limitato a chi ha già ricevuto la protezione internazionale e ai minori non accompagnati.

Per quanto riguarda i provvedimenti sulla sicurezza il decreto porterebbe ad una stretta anti terrorismo per il noleggio di veicoli commerciali quali furgoni e tir, introduce il Daspo per le manifestazioni sportive indiziati per reati di terrorismo, estende la sperimentazione del taser anche nei comuni con più di 100mila abitanti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Settembre 2018
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