Schianto in via Galvani: «Poteva davvero essere una strage»

Parla la gerente del centro estetico, in forte stato di shock: "Il caso ha voluto che in quel momento non ci fosse nessun cliente nel negozio". Tutti chiedono i dossi: "Vanno fatti prima che ci scappi il morto"

Auto contro una vetrina in via Galvani a Busto Arsizio

La soluzione al nodo viabilistico di via Galvani/via Isonzo sono i dossi e vanno realizzati il prima possibile. Lo sa anche l’assessore Massimo Rogora che questa mattina è stato evocato più volte dalle persone presenti sull’incidente che ha visto nuovamente coinvolto il centro estetico Peacock, gestito da Sabrina Bernardis, spaventatissima dopo essersi vista entrare un’auto nel negozio.

«Ero dietro al bancone, a pochi centimetri dall’auto che mi ha sfondato la vetrina –  ci racconta in preda ad una forte agitazione – se ci fossero state delle clienti in attesa saremmo qui a commentare una strage. Adesso basta, il Comune deve fare qualcosa il prima possibile, altrimenti mi tocca andarmene da qua».

Già nel 2016, infatti, si era verificato un incidente con una dinamica molto simile: «In quell’occasione l’auto si schiantò contro la colonna che fa da angolo – racconta ancora – ma nel mezzo ci sono stati altri incidenti meno gravi ma qui ad ogni rumore di frenata io salto in piedi».

Il problema è il rettilineo di via Galvani, la strada che costeggia il Museo del Tessile, e che invita ad accelerare chi lo percorre: «Si dovrebbe rialzare tutto l’incrocio e trasformarlo in un unico dosso – dicono alcuni residenti – oppure vanno realizzati dei dossi come quelli che hanno fatto vicino alle scuole per far rallentare le auto». Sul lugo del sinistro, questa mattina, erano presenti anche alcuni tecnici comunali.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Ottobre 2018
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