Lega, slittano i congressi: la segreteria verso il commissariamento

In questo autunno di rinnovamento che coinvolge i direttivi dei partiti politici a livello provinciale ce n’è uno che rimane apparentemente fermo, nonostante sia quello che più di tutti gode del vento in poppa di questa fase politica: la Lega.

Mentre il Partito Democratico domenica si appresta a cambiare i direttivi locali, quello provinciale e regionale, e Forza Italia già quest’estate ha dato il via ad un riassetto che oggi vede Angelo Palumbo come coordinatore vicario insieme a quattro vice coordinatori, la Lega continua a rinviare la sua stagione congressuale che oggi è in stallo soprattutto sulla segreteria provinciale e quella della storica sezione di Varese.

Matteo Bianchi, attuale segretario provinciale, aveva stilato un bilancio del suo mandato e salutato il suo incarico già lo scorso giugno, salvo ritrovarsi ancora in sella a più di quattro mesi di distanza dopo aver gestito anche la partita delle elezioni provinciali. Lo stesso vale per il commissario Andrea Gambini arrivato alla sede di piazza Podestà a maggio con l’intenzione di portare la sezione a congresso entro 60 giorni. Anche lui si trova ancora lì.

Matteo Bianchi

Adesso l’aria che tira è quella di una fase commissariale che potrebbe arrivare anche per la segreteria provinciale, visto che Bianchi, deputato alla Camera e membro del Comitato europeo delle regioni, è sempre più impegnato su altri livelli.

Cosa succede dunque nel partito? Le cause non vanno cercate sul territorio ma molto più probabilmente nelle sfere alte della Lega, un partito che in pochissimo tempo da forza d’opposizione che pesava pochi punti percentuali è diventato pilastro portante della maggioranza di Governo con 17 punti registrati alle urne e quasi raddoppiati nei sondaggi dei mesi successivi.

A questo va aggiunto anche il fatto che la politica leghista ha radicalmente cambiato dna e da forza indipendentista e autonomista concentrata nel nord è diventata in brevissimo un movimento sovranista che cerca di radicarsi ad ogni latitudine della Penisola.

Ci sono poi anche le complicazioni determinate dalla vicenda giudiziaria che ha portato la magistratura alla richiesta di sequestro dei 49 milioni di euro del partito.

La domanda, per ora, resta dunque senza risposta. Sempre più insistentemente si fa riferimento ad un nuovo orizzonte che guarda al nuovo partito nazionale registrato con il nome di “Lega per Salvini Premier”, pronto ad archiviare definitivamente l’originale “Lega Nord” che prevedeva come finalità “l’indipendenza della Padania”.

Un salto radicale avvenuto, fino ad ora, senza un vera discussione congressuale ma solo attraverso la forte spinta comunicativa del leader Matteo Salvini e i risultati elettorali. Ma fino a quando ci sarà questa situazione di stallo? A breve ci saranno alcune scadenze che richiedono una forte presenza nel coordinamento territoriale: la prossima primavera sono previste le elezioni europee (che da tempo i leghisti hanno messo nel mirino per tentare la svolta) mentre in provincia di Varese ci saranno le elezioni amministrative, con più di 80 comuni chiamati a rinnovare i propri consigli comunali.