Piano industriale Whirlpool, i lavoratori promuovono l’accordo
Il 93% ha votato a favore. Berardi (rsu Fiom): «Ora l'intera rsu in maniera unitaria deve, con molta caparbietà, monitorare i criteri dell'accordo»

Dopo le assemblee generali svolte lunedì 12 novembre negli stabilimenti di Cassinetta, attraverso una massiccia partecipazione e un acceso dibattito, le lavoratrici e i lavoratori della Whirlpool hanno approvato a stragrande maggioranza (93%) l’accordo quadro sul nuovo piano industriale 2019/2021.
«È un’intesa – spiega Matteo Berardi, rsu della Fiom Cgil – che intesa prevede un importante risultato in termini di proroga sugli ammortizzatori sociali e un rilevante investimento, di circa 250 milioni di euro, su tutto il gruppo. Su Cassinetta, l’impegno economico è pari a circa 50 milioni di euro su processi produttivi, ricerca, sviluppo e nuovi prodotti». Viene inoltre confermato quanto definito nell’accordo precedente, che prevede di concentrare, sul sito di Cassinetta, il centro, per la regione Emea, delle attività produttive per gli elettrodomestici a incasso, quali forni, frigoriferi e microonde.
«Ritengo che sia stato un importante accordo – continua Berardi – in quanto non solo dà continuità al precedente, in scadenza a dicembre 2018, ma apre una notevole sfida in termini di volumi produttivi e occupazionali, oltre che garantire gli ammortizzatori sociali per altri due anni. È chiaro che ora l’intera rsu in maniera unitaria deve, con molta caparbietà, monitorare i criteri dell’accordo e spingere l’azienda, a tutti i livelli e su tutti i tavoli di confronto, siano essi a livello di fabbrica, nazionale ed europeo, a mettere al centro il valore del lavoro, la professionalità, l’occupazione, la vivibilità in fabbrica e la qualità non solo del prodotto ma dell’intera organizzazione del lavoro. Resta confermato l’impegno della nostra organizzazione per il monitoraggio continuo dei lavoratori impiegati, oggi in regime di solidarietà, al fine di perseguire l’obiettivo ultimo del completo reintegro in azienda».
«Diventa perciò fondamentale intervenire sui processi produttivi, sull’ambiente di lavoro e sui nuovi metodi- conclude il sindacalista – in quanto il cambiamento, se governato e gestito al meglio, attraverso il protagonismo attivo dei lavoratori e la condivisione con le rsu, può essere la leva per una miglior competitività e una crescita del sito di Cassinetta, non solo in termini di volumi produttivi ma anche occupazionali, di professionalità e di salario, con evidenti ricadute positive sul territorio e nell’indotto».
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