Romano: “Pronto a denunciare il sindaco per crimini contro l’umanità”

Dopo il rifiuto di un rinvio dello sgombero solo fino a gennaio, l'avvocato Pietro Romano alza il tiro: "L'azione di Cassani non è nell'interesse della città". E racconta anche la 'trattativa' del mattino sulla sua proposta di rinvio

avvocato Pietro Romano

«Se questo è il comunicato del sindaco, la mia risposta è il disgusto più totale. Nessuna pretesa è stata avanzata al sindaco se non una richiesta umanitaria».

L’avvocato Pietro Romano, che ha preso in carico (gratuitamente) la questione del campo sinti di Gallarate, reagisce con durezza al comunicato con cui l’amministrazione ha rifiutato ogni rinvio dello sgombero, previsto a partire dalla data di oggi.

Anzi, Romano è pronto ora a muoversi in modo già deciso: «Non rimane altra alternativa a quella di sporgere formale atto di denuncia-querela nei confronti del primo cittadino e di tutta la giunta, per crimini contro l’umanità,nei confronti i minori e anziani,stante la vigenza della direttiva europea n.1712011 in vigore fino al 2020. Sempre disponibili ad una soluzione umanitaria e di buon senso,non verranno più accettati soprusi da una amministrazione che non sta agendo nell’interesse dei cittadini» dice ancora Romano, che negli anni scorsi ha assistito più volte anche senzatetto che vivono in città, opponendosi alle scelte dell’amministrazione di Andrea Cassani ma anche a quelle del suo predecessore Edoardo Guenzani.

«L’atto di umanità richiesto conteneva i giusti contrappesi e cioè lo sgombero volontario ,di tutte le strutture fisse esistenti a cure e spese dei sinti oltre al trasloco delle roulotte, visto che già cinque famiglie si sono già allontanate volontariamente dal campo . Il tutto con allegazione,da depositarsi nei prossimi giorni,della prova dell’inoltro,presso la provincia,di richiesta di autorizzazione di trasporto eccezionale delle casette semi-mobili».

Romano spiega anche che il confronto era stato aperto per tutta la mattinata: «A riprova della assoluta ragionevolezza di tale proposta valga considerare come ,a fronte del diniego manifestato dal Sindaco,dieci minuti dopo la conclusione dell’incontro,il sottoscritto avvocato è stato raggiunto,nel proprio studio,dal comandante dei vigili, debitamente autorizzato dal primo cittadino,ed invitato formalmente a proseguire nella proposta istanza per trovare la “quadra” della spiacevole situazione. Prendo atto dell’ennesimo “ dietrofront “ del sindaco ,il quale con il proprio intento di voler  “mostrare i muscoli”,non comprende il rischio di un surriscaldamento della situazione,a cui mai si darà risposta con qualsivoglia atto di violenza o contrario al rispetto dei principi di legalità di cui il sottoscritto è garante del massimo rispetto. Tale modo di agire non è nell’interesse della città ,correndo il rischio che i sinti stazionino,in maniera errante,sul territorio gallaratese,con evidente disagio per la popolazione».

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Pubblicato il 23 Novembre 2018
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