«Nessuno si salva da solo»

Legame sociale, valore condiviso, e bene comune alcuni dei tratti dell'omelia di Capodanno pronunciata dal Prevosto di Varese Luigi Panighetti

Avarie

Pubblichiamo di seguito l’omelia che monsignor Luigi Panighetti, prevosto di Varese, ha pronunciato lo scorso 31 dicembre in occasione della S. Messa col Te Deum di fine anno nella basilica di San Vittore.

La prima lettura tratta dal Libro dei Numeri riporta la benedizione di Dio sugli Israeliti “Ti benedica il Signore e ti custodisca (…). Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace” (6, 24-26).
Una pace da ricevere da Dio come responsabilità e compito.
Ricollego a questi atteggiamenti il discorso di sant’Ambrogio pronunciato
dall’arcivescovo Delpini il 6 dicembre scorso. Tra l’altro ha affermato: “Credo che la convivenza in città sarebbe più serena e la presenza di tutti più costruttiva se, dominando l’impazienza le pretese, potessimo essere tutti più ragionevoli, comprensivi, realistici nel considerare quello che si fa, quello che si può fare per migliorare e anche quello che non si può fare.
Ecco siamo autorizzati a pensare ad essere persone ragionevoli (…). Questa
confusione tra ragioni ed emozioni spesso può complicare gravemente la
convivenza civile”.
Dunque autorizzati a pensare per meglio leggere il presente, immaginare il futuro e promuovere atteggiamenti di buon vicinato attraverso confronti
e riflessioni capaci di costruire il bene della Città e dei cittadini.
C’è un lavoro, sempre più urgente, che prevede la passione per ragionamenti articolati, complessi e profondi, la capacità di dare risposte comprensibili ed adeguate, nonché coltivare il desiderio di cercare soluzioni non da soli, ma con altri.
La società plurale è il luogo di confronto di tutte le identità dove si incontrano e scontrano visioni completamente diverse. La dottrina sociale della Chiesa insegna che la politica è il luogo in cui le esigenze dei singoli si confrontano con quelle degli altri e si tenta una armonizzazione tra le aspettative dei gruppi sociali: il bene comune nasce da questa armonizzazione.

Compito da perseguire con impegno, intelligenza e costanza. È la “logica del noi” che in tempi di crisi economica, sociale e culturale come l’attuale scompare per lasciare il posto ad un “Io” sempre più grande e pretenzioso.
Le paure si ingigantiscono insieme ad indifferenza e rancore anche a causa di enfasi orchestrate su nemici esterni presentati all’opinione pubblica (Vedi Messaggio Papa Francesco, Giornata della Pace 2019).
Autorizzati a pensare per modelli educativi inclusivi a fronte di un individualismo prepotente che rende umanamente più poveri e culturalmente improduttivi.

È necessario costruire nell’opera educativa una relazione che miri a realizzare una pedagogia del bene comune e un educazione alla cittadinanza.
È urgente e indispensabile stringere collaborazione con tutte le istituzioni
educative per agire insieme. L’emergenza educativa odierna, di cui abbiamo esempi anche nella nostra Città, chiede sforzi per creare coordinamento e stretta collaborazione tra Famiglia – Scuola – Agenzie Educative – Chiesa – Istituzioni – Università.
Patto Educativo e Alleanza Educativa: sono espressioni che devono tradursi in realtà. Ciascuno ha la responsabilità di costruire col dialogo tra diversi un processo inclusivo per le attuali e prossime generazioni.
Autorizzati a pensare circa un certo modo di intendere la democrazia per cui molti considerano le capacità di una singola persona come una forma di discriminazione e un atto di autoritarismo. Si sta diffondendo l’idea secondo cui l’eguaglianza rifiuta ciò che sembra elevarsi al di sopra della massa di comuni cittadini. Forse la mentalità plasmata dalla rete informatica ci fa ritenere che il sapere sembra essere alla portata di tutti, per cui tutti possono intervenire su tutto e le spiegazioni semplificate sono a misura della democrazia. Questo egualitarismo ignora come ci siano competenze specifiche di persone qualificate oltre l’opinione corrente. Con disinvoltura c’è chi si pronuncia su tutto, magari approfittando di un ruolo pubblico: dai vaccini alla ricostruzione del ponte Morandi.
In realtà la questione vera è quella di saper scegliere bene gli esperti. Autorizzati a pensare circa i ruoli e i compiti delle Istituzioni e della Politica.
Il nostro Paese fin dalla Carta Costituzionale prevede funzioni e contrappesi per l’esercizio del potere che vanno rispettati nell’interesse della collettività.
Le decisioni vanno prese nelle sedi proprie con rispetto delle realtà terze di garanzia. Uno stile che travalichi le competenze o sminuisca altri organi dello Stato rappresenta un agire non corretto e una inutile ostentazione di potere.
Taluno addirittura arriva ad ipotizzare che in futuro il Parlamento potrebbe non servire più, magari sostituito da persone capaci di prendere decisioni rapide grazie alla rete informatica, che peraltro non si è dimostrata di per sè garanzia di partecipazione e trasparenza. Autorizzati a pensare circa la troppo frequente modalità di comunicazione fatta di frasi fatte, spot e sostenuta dai nuovi Social
(Twitter, Facebook) che per loro natura si limitano a ridurre ai minimi termini i concetti e ad esprimere opinioni immediate ed emotive.

Al contrario vi sono questioni che necessitano di un ragionamento articolato e ben strutturato: solo così ci si aiuta per un vero percorso di crescita.
Autorizzati a pensare circa la realtà globalizzata di cui siamo parte. È illusorio ritenere di rifugiarsi in un orizzonte ristretto e di affrontare i fenomeni globali a livello nazionale. L’epoca storica è cambiata ed è indispensabile una visione del futuro che coniughi coraggio e saggezza.
Un presupposto è chiaro: nessuno si salva da solo; siamo nel tempo del legame sociale, del valore condiviso, del bene comune.
Così è per l’Europa: certo l’Europa come è oggi non va bene. Ma il confronto è tra coloro che intendono toglierle poteri tornando al passato e chi chiede che essa si sviluppi confrontandosi con sfide che sono il futuro e che da solo un Paese non può affrontare. Non dimentichiamo inoltre come l’Unione Europea sia stata risposta a dittature, abbia garantito un lungo tempo di pace e fornito garanzie sul piano sociale-economico-finanziario.
Occorre che il pensiero aiuti ad affrontare le serie domande riproposte dalla globalizzazione: chi siamo noi? Chi sono gli altri? Come governare la paura e la intolleranza, nonché i rigurgiti di razzismo cui assistiamo? (Vedi A. Riccardi, Avvenire, 16 novembre 2018, pagina 3).
In seguito all’attentato terroristico di Strasburgo dell’11 dicembre scorso il
giovane giornalista radiofonico Antonio Megalizzi è morto per il sogno di
un continente unito e solidale. Il suo è un sogno da coltivare e far crescere.
Ecco dunque l’invito: prestarsi ad un pensiero capace di elaborare risposte
il più possibili unitarie e non di convenienza alle sfide di oggi e di domani
(questione migratoria, sfruttamento della Terra, intelligenza artificiale,
ruolo etico della finanza, solo per citarne alcune).
Il pensiero cristiano ha insistito ed insiste sulla razionalità costitutiva della
persona umana: oggi pare trionfare il consumismo e il nichilismo.
Le nostre Comunità Cristiane non intendono rinunciare a proporre il valore della persona umana e la sua capacità di edificare una Città più a misura d’uomo. Per questo intendono proseguire l’iniziativa di confronto iniziata nel 2017 con la “Lettera alla Città”.
Nel 2019 sarà proposto il tema dell’Educazione che avrà un primo momento nell’incontro del 4 marzo tra l’Arcivescovo e gli studenti delle scuole medie superiori.
Consapevole che sempre a Cristo deve guardare per essere illuminata, la nostra Comunità Pastorale desidera tornare simbolicamente alle origini della nostra fede portandosi in pellegrinaggio in Terrasanta nel mese di ottobre prossimo. Sarà anche un modo per esprimere un comune cammino con i giovani del Decanato che nella Terra del Signore si recheranno nel mese di agosto. L’incontro coi luoghi della predicazione di Gesù ci ricorderanno chi è lui per ciascuno di noi e il mandato che ci assegna di prenderci cura gli uni degli altri. Il maestro ci domanda mi avete accolto?
Vi siete accolti?
La benedizione del Signore ci accompagni durante l’anno che sta per cominciare perché possiamo ascoltare e vivere la sapienza che viene da Lui.

Luigi Panighetti, prevosto di Varese

Il crowdfunding continua!

Aiutaci ad attrezzare lo spazio centrale di Materia, la nuova sede di VareseNews.

Scopri come aderire e far parte di questo sogno

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 02 Gennaio 2019
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.