Troppi turisti: overturismo come problema o come risorsa?

Il troppo stroppia. Il vecchio adagio popolare si può applicare a diversi ambiti della vita. Subito pensiamo al cibo o alle persone che insistono troppo. Ultimamente, però, possiamo accostarlo anche a un campo che, solo pochi decenni fa, sembrava patire il problema opposto

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Lo sviluppo del turismo e overturismo

Il troppo stroppia. Il vecchio adagio popolare si può applicare a diversi ambiti della vita. Subito pensiamo al cibo o alle persone che insistono troppo. Ultimamente, però, possiamo accostarlo anche a un campo che, solo pochi decenni fa, sembrava patire il problema opposto.

Stiamo parlando del turismo. Fino al secondo dopoguerra, il turismo era pratica riservata alle fasce sociali più elevate e le ferie estive o i viaggi di piacere erano un tabù per la popolazione. Le mete turistiche erano dunque luoghi a esclusivo appannaggio di pochi privilegiati che potevano godersele liberamente.

Questo, per quanto difficile da accettare, ha permesso ai luoghi più belli del mondo di mantenersi praticamente intatti nei secoli.
Qualcosa, però, negli ultimi decenni è cambiato: il numero dei turisti è progressivamente aumentato a ritmi esponenziali, portando al fenomeno dell’overturismo, cioè dell’eccessivo arrivo di turisti in determinate zone.

Cause dello sviluppo del turismo

Quali sono state le cause di questo aumento repentino delle persone in giro per il mondo? Possiamo individuarne almeno due, che si impongono sulle altre. Una è di carattere tecnologico, l’altra di tipo economico.

Se pensiamo ai mezzi di trasporto d’inizio ‘900, ci renderemo conto di quanto fosse ancora difficile e laborioso spostarsi da una parte all’altra del mondo. Un chiaro esempio erano i transatlantici, che impiegavano un tempo infinito per compiere la loro traversata. L’aviazione era ancora all’inizio e solo nel secondo dopoguerra si estenderà con prepotenza al trasporto di persone.

Passando al livello economico, il così detto sviluppo delle classi medio basse si è avuto solo negli ultimi decenni, permettendo a una fetta sempre maggiore della popolazione mondiale di potersi permettere almeno un viaggio di piacere durante l’anno. Se vi aggiungiamo che, contestualmente, i prezzi per gli spostamenti e i pernottamenti sono andati scendendo anche in maniera importante, il quadro è completo.

Conseguenze positive e negative dell’overturismo

Questi fattori hanno portato a uno sviluppo del turismo tanto importante da aver generato, in alcune zone, il fenomeno dell’overturismo. Vissuto principalmente come un problema, a una più attenta analisi possiamo trovare in questo fenomeno anche degli aspetti positivi.

Fra gli aspetti positivi, possiamo citare la maggiore ricchezza che riesce ad affluire anche in luoghi un tempo afflitti da povertà disarmante. Parliamo, in particolare, delle zone più povere del pianeta, che proprio per il loro stile di vita molto semplice erano riuscite a mantenere intatte le loro bellezze naturali.

Vi è poi un altro aspetto positivo, che ci sta particolarmente a cuore. Stiamo parlando del forte sviluppo culturale della popolazione mondiale. Bisogna considerare, infatti, che ogni viaggio arricchisce culturalmente e intellettualmente chi lo compie. Più persone visitano e godono delle grandi opere dell’uomo, dunque, e più vogliamo credere che la popolazione mondiale migliori il suo livello culturale.

Infine, ma non meno importante, vi è questione di equità. Ci sembra giusto che tutti possano godere del nostro pianeta: non, come avveniva prima, solo una ristretta parte di privilegiati.

Fra gli aspetti negativi, vi è sicuramente lo sfruttamento intensivo e quindi il deperimento di alcuni gioielli naturalistici e architettonici.

Se si aggiunge che, spesso, questi sono particolarmente delicati, possiamo renderci conto del rischio che stiamo correndo. A tutti viene subito in mente la città di Venezia che, per secoli, è vissuta nel suo precario equilibrio ma che, ultimamente, rischia di cadere sotto i colpi delle migliaia di turisti che giornalmente la assalgono.

Se, invece, si vuole pensare a un caso ancora più particolare, basta citare la spiaggia della Thailandia nella quale è stato girato il film The beach, con Leonardo DiCaprio: a seguito dell’invasione dei molti fan, è stata chiusa al pubblico nel 2018.

Possibili rimedi all’overturismo

Per cercare di godere solo dei vantaggi dell’overturismo, bisogna cercare di limitarne gli svantaggi.

Le strategie messe in campo dai governi mondiali sono molteplici con risultati più o meno incoraggianti, ma mirano tutte per fortuna a regolamentare il turismo e non a scoraggiarlo.
Si parla sempre più spesso di numero chiuso giornaliero di accesso a determinati luoghi, particolarmente delicati.
Un esempio è il sito di Machu Picchu, in Perù, che potrà essere visitato solo per un periodo di tempo limitato durante la giornata.

Vi è poi un’altra strategia, a molti invisa, ma dalla valenza importantissima e che riguarda, in particolare, le città più delicate. Si tratta della tassa di soggiorno. Considerata da molti come un ingiusto balzello, rappresenta invece un compenso che il turista deve versare al luogo che intende visitare.

La tassa di soggiorno

Nei nostri viaggi, tutti abbiamo, almeno una volta, dovuto pagare questa tassa, che consiste in un piccolo esborso economico per chi pernotta in determinate città non essendovi residente.

Nel nostro Paese, la città di Roma è stata la prima, nel 2010, a introdurla; l’anno successivo è stata estesa a tutto il territorio nazionale. Sono le strutture ricettive che devono riscuoterla dai loro ospiti e poi versarla al Comune, che ne decide importi e ambiti di applicazione.

In genere si tratta di pochi euro e, addirittura, alcune volte di alcuni decimi di euro: tuttavia, va considerato che questo ricavato deve essere impiegato per mantenere e migliorare il luogo visitato.

Recentemente, si stanno studiando delle nuove forme di riscossione di questa tassa. Fino ad ora è stata pagata in contanti, ma si sta testando un sistema informatizzato che regola overturismo e imposta di soggiorno chiamato Pay Tourist.

Una volta a regime, questo sistema consentirà non solo di riscuotere in maniera più semplice la tassa di soggiorno – evitando le molte evasioni che avvengono ancora oggi – ma anche di regolare in maniera equa ed efficiente l’overturismo.

Le dimensioni attuali del turismo, già preoccupanti, sono destinate a crescere, se si considera il progressivo miglioramento delle condizioni di vita di alcune zone del terzo mondo (Asia oggi e Africa domani).

Questo non deve spaventare ma, anzi, spronare i governi e tutti gli attori coinvolti nel fenomeno a continuare a implementare delle soluzioni che possano bilanciare in maniera ottimale i costi e i benefici di questo fenomeno.

La strada è ormai tracciata: tornare indietro sembra impossibile ma, soprattutto, non conveniente. Non possiamo che guardare avanti per rendere il mondo la casa di tutti, in maniera sostenibile.

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Pubblicato il 31 Gennaio 2019
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