“Liste Pd solo nei grossi comuni, ovunque vogliamo essere una forza aggregante”

Giovanni Corbo, neo segretario provinciale del Pd, si sta avvicinando alla sua prima tornata di elezioni amministrative alla guida del partito: "L'operazione di Fontana? Nulla di nuovo"

giovanni corbo

Il simbolo del Partito Democratico lo si vedrà in corsa probabilmente solo nei tre comuni sopra i 15mila abitanti, in tutti gli altri il partito si sta muovendo per dare supporto e partecipare alle elezioni in coalizione con chi è già impegnato a livello locale.

Giovanni Corbo, neo segretario provinciale del Pd, si sta avvicinando alla sua prima tornata di elezioni amministrative alla guida del partito e conta di riuscire a chiudere la partita delle liste e delle candidature sul territorio entro la fine di febbraio.

«È un lavoro al quale ci stiamo dedicando fin dall’inizio del nostro incarico cercando di parlare con possibili candidati e con i circoli del partito ma nel massimo rispetto e lasciando la massima libertà di scelta alle singole realtà territoriali».

Quali sono i candidati sindaco che sosterrete?

«Contiamo di definirlo in ogni comune entro la fine del mese ma mi sento di dire che di sicuro a Besnate ci sarà un sindaco sostenuto dal Pd (Corbo stesso è il sindaco uscente e candidato alle prossime elezioni in paese). A parte gli scherzi, tra le realtà più importanti le cose sono già definite a Samarate con la candidatura di Tiziano Zocchi, a Tradate e Malnate dove siamo quasi giunti ad una decisione».

Secondo quale strategia vi state muovendo nei piccoli comuni?

«Vogliamo essere un elemento aggregante nel rispetto del peculiarità di ciascuna comunità e di chi vi si impegna. Di sicuro, secondo il percorso che il Pd sta facendo anche ad altri livelli, vogliamo essere più aperti sia a sinistra che al centro moderato».

Contemporaneamente, però, siete anche molto concentrati nella fase congressuale del partito…

«È vero però è un valore aggiunto. La discussione che si sta facendo è un humus politico importante anche per tutto quel che riguarda le elezioni europee ed amministrative».

Ha osservato quel che sta accadendo nel campo opposto al vostro, in particolare con l’operazione del movimento del presidente Fontana. Cosa ne pensa?

«Operazioni come quella di Fontana e della Lega non costituiscono nulla di nuovo sotto al sole della politica. Offrono poco dal punto di vista del contributo alla discussione politica e sono azioni strategiche che puntano a creare una zona cuscinetto tra le anime di centrodestra, non ci vedo una grande visione politica nel quale un elettorato possa riconoscersi».

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Febbraio 2019
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