New Horizons, primo viaggio oltre Plutone
Il GAT propone una serata dedicata a una delle più fantastiche esplorazioni spaziali di sempre, avvenuta nella notte dello scorso Capodanno
Il GAT, Gruppo Astronomico Tradatese , organizza per lunedì 4 febbraio 2019, (ore 21 a Villa Truffini) una conferenza con il dottor Cesare Guaita che illustrerà per la prima volta in Italia, il tema di “NEW HORIZONS, PRIMO VIAGGIO AL DI LA’ DI PLUTONE”. L’approfondimento sarà dedicato a una delle più fantastiche esplorazioni spaziali di sempre, verificatasi esattamente nella notte dello scorso Capodanno.
Alle 6:33 dell’1 gennaio 2019 l’umanità raggiungeva una meta indimenticabile della sua storia evolutiva: la fantascientifica sonda spaziale New Horizons, dopo aver esplorato Plutone nel Luglio 2015, ha infatti raggiunto e fotografato da vicino (solo 3500 km!) Ultima Thule, l’ oggetto trans-plutoniano più lontano (6,5 miliardi di km) e più primordiale di sempre.
Centinaia di migliaia di studiosi ed appassionati in tutto il mondo hanno seguito con grande trepidazione e curiosità lo storico evento. L’ attesa per i primi risultati non è andata delusa, anzi ha suscitato grande entusiasmo. Sì, perché da adesso sappiamo come era fatto il materiale primordiale che ha dato origine al Sistema Solare. Nelle migliori immagini della camera LORRI, il formidabile sensore a bordo di New Horizons, Ultima Thule appare incredibilmente costituita da due oggetti a contatto: Ultima di 19 km di diametro e Thule di 14 km di diametro. La superficie, quasi priva di crateri da impatto, è ricoperta da macchie scure di albedo minima (4%) e da un numero minore di macchie chiare ad albedo elevato (fino al 15%).
Immagini a colori riprese dal canale MVIC dello spettrometro Ralph mostrano che la superficie è uniformemente arrossata, una informazione già intuita dalle osservazioni dello Space Telescope e probabilmente legata alla deposizione di materiali carboniosi polimerici. Data l’asimmetria dimensionale dei due componenti, l’asse di rotazione ( perpendicolare all’asse maggiore) si trova vicino al collare ma spostato all’interno del corpo maggiore: il trasplutoniano ruota ‘lentamente in 15 ore ma, essendo l’asse di rotazione quasi rivolto verso la New Horizons, non è stato possibile percepire sensibili variazioni fotometriche ( in pratica dalla NH Ultima Thule appariva come un’elica in rotazione !). Si pensa che questa struttura bilobata sia una conseguenza primordiale della formazione del trasplutoniano, nel senso che ci fu una iniziale aggregazione di corpi ghiacciati che, ridottisi a due corpi, hanno iniziato a ruotarsi reciprocamente attorno finchè anche una minima destabilizzazione (emissione gassose, impatto dall’esterno) li hanno fatti venire stabilmente a contatto alla velocità di soli 80 cm/sec.
Da questi primi dati è netta l’impressione che Ultima Thule altro non sia che una grande cometa che MAI subì riscaldamenti da parte del Sole: si tratta di una delle esplorazioni più importanti in assolito, perché una cometa primordiale mai modificatasi non l’aveva mai vista nessuno. E prima delle immagini spaziali, il GAT riserverà ai presenti un’altra sorpresa non da poco: la presentazione delle migliori immagini della splendida eclisse totale di Luna della notte del 21 Gennaio, durante le quali molti degli astrofili tradatesi hanno ottenuto risultati davvero molto importanti sia dal punto di vista spettacolare che scientifico
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