Super tempeste solari, incubo delle civiltà tecnologiche

Lunedì 18 febbraio alle 21 a Villa Truffini il Gat - Gruppo Astronomico Tradatese propone un incontro con Giuseppe Bonacina, grande esperto di fenomeni solari

Avarie

Sarà una super tempesta solare a mettere in ginocchio la nostra civiltà tecnologica?

A questo interessante tem il Gat – Gruppo Astronomico Tradatese dedica la prossima conferenza, in programma lunedì 18 febbraio alle 21 a Villa Truffini, a Tradate, intitolata “Solar super storms, incubo delle civiltà tecnologiche”.

«Il 1° settembre 1859, ci fu una gigantesca eruzione solare  che, oltre a provocare  intensissimi fenomeni magnetici ed aurorali (ci furono aurore  boreali perfino a  Roma) mise fuori uso per  una decina di ore  gran parte della rete telegrafica di allora, operante in Gran Bretagna e negli Stati Uniti – spiega il professor Cesare Guaita, presidente del Gat – Questo solar superstorm (super-tempesta solare), noto come  “evento Carrington”, dal nome dell’ astronomo inglese che lo osservò per primo, è la più  violenta tempesta solare  che si ricordi a memoria d’uomo».

Fortunatamente il mondo di allora era assai poco tecnologico, quindi gli effetti dell’evento Carrington per quanto vistosi, non furono devastanti. Ma se un evento simile  si verificasse ai nostri giorni, in un mondo completamente computerizzato e digitalizzato, le conseguenze sarebbero drammatiche, con ingenti danni alle infrastrutture tecnologiche sia nello spazio che a terra (satelliti artificiali, sistemi di telecomunicazione, reti elettriche ecc.).

A parlare di questi fenomeni e delle loro possibili conseguenze sarà Giuseppe Bonacina, da molti anni collaboratore del Gat e grande esperto di fenomeni solari.

«Il problema  – spiega ancora Cesare Guaita – è che, dal momento che un solar-super-storm si potrebbe verificare in qualunque momento (il Sole non è certo cambiato da metà 800 ad oggi) è  indispensabile  sia prevederne per tempo il verificarsi, sia  escogitare delle azioni efficaci per  attenuarne i rischi. Anche perché tempeste solari violente (anche se non paragonabili all’evento Carrington), sono state registrate il 4 agosto 1972, il 13 marzo 1989, il 14 luglio 2000, il 1° novembre 2003 e il 23 luglio 2012.  E nell’incerta previsione di un prossimo superstorm, da tempo i maggiori Paesi industrializzati hanno predisposto sistemi di preallarme nello spazio e di difesa contro blackout elettrici e danni alle infrastrutture. Diversi manuali consigliano i cittadini (negli Stati Uniti li chiamano prepper) a predisporre kit di emergenza per fronteggiare un tale evento».

Nel contempo sono sempre più approfonditi gli studi solari, soprattutto con la missione spaziale Parker Solar Probe che, lanciata  il 12 agosto 2018, ha il compito di sfiorare  per 24 volte da distanze sempre minori la superficie del Sole: il primo ‘perielio’ da 24 milioni di km è stato raggiunto lo scorso 5 novembre, ma nel corso dei 7 anni  di missione si arriverà a meno di 700 mila km dalla superficie infuocata della nostra stella. Quasi contemporaneamente, il 17 novembre scorso, alle alte latitudini solari è comparsa la prima macchia del nuovo ciclo di attività (il n. 25), il cui andamento potrebbe indicare o una ripresa dell’attività del Sole dopo una fase di progressivo declino dalla metà degli anni Cinquanta, o un’ulteriore riduzione come premessa di un nuovo lungo e profondo minimo di attività.

Tanti temi affascinanti che verranno affrontati nella conferenza di lunedì sera che, come tutte quelle proposte dal Gat, è ad ingresso libero.

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Pubblicato il 15 Febbraio 2019
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