Il verde stimola l’intelligenza dei bambini
Presentati a Milano diversi studi internazionali che dimostrano i danni cognitivi di un'elevata esposizione allo smog. Il rendimento scolastico migliore lo hanno gli studenti che imparano circondati dagli alberi

Non è solo la salute dei più piccoli ad avere bisogno di aria pulita e spazi verdi: a beneficiare di un tale contesto è il loro benessere generale, e persino lo sviluppo delle capacità cognitive. Ovvero l’intelligenza.
Le ragioni per cui i bambini crescono meglio immersi nella natura che non assediati dallo smog sono intuibili, ma studi più recenti sono andati oltre alle questioni prettamente mediche.
Nei giorni scorsi a Milano si è svolto il “RespiraMI 3: Air pollution and our health”, seminario organizzato dalla Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e dalla Fondazione internazionale Menarini. Durante il convegno sono stati presentati tre diversi studi, realizzati in diverse parti del mondo, e che sostanzialmente evidenziano quanto la presenza di giardini, alberi e spazi verdi in generale aiuti i bambini non solo a respirare e a crescere meglio, ma anche ad apprendere di più, con un miglior profitto scolastico.
Ad esempio, secondo una ricerca dell’Institute for Global Health di Barcellona su 2600 studenti tra i 6 e gli 11 anni, la maggiore esposizione dei bambini ad alti livelli di inquinamento già dalla gravidanza, ne peggiora le prestazioni cerebrali, aumentando il rischio di deficit cognitivi. Ma la presenza di piante e spazi verdi nelle scuole aiuterebbero a limitare questi effetti negativi, migliorando le capacità intellettive dei bambini sotto il profilo della memoria e della capacità di attenzione. Sulla stessa lunghezza d’onda studi cinesi e statunitensi.
Il giardino scolastico non è solo un gradevole elemento ornamentale o di gioco, ma un valido alleato dell’apprendimento.
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