Caja: “Vinto su campo difficile”. Archie, bentornato ai piani alti

Il coach biancorosso soddisfatto di come la squadra sia rimasta concentrata nel finale. "Ma tre punti non sono nulla in vista del ritorno". Voti: bene l'ala e Salumu, male Ferrero e - ancora - Moore

Openjobmetis Varese - Grissin Bon Reggio Em. 92-80

La caratteristiche della sua squadra è quella di non prendere mai “imbarcate” e di giocare sempre e comunque fino all’ultimo minuto le partite, una qualità – quella della Openjobmetis di Attilio Caja – tornata molto utile a Prishtina soprattutto guardando al doppio confronto per il passaggio del turno. Ecco le parole del tecnico pavese nella sala stampa del palasport della capitale kosovara.

«Siamo veramente molto contenti per questa vittoria. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile. Ci aspettavamo una gara dura perché Prishtina è una formazione che può contare su molti buoni giocatori che scendono in campo con grande energia davanti ai loro tifosi che li sostengono sempre con entusiasmo in una grande atmosfera».

Poi l’Artiglio prosegue: «Eravamo pronti a questo e nel primo tempo siamo riusciti a controllare il ritmo della partita giocando bene in difesa. Poi però abbiamo smesso di trovare canestri facili, così nella seconda parte di gara invece abbiamo avuto qualche problema di falli e la nostra difesa non è riuscita a ripetere la prestazione del primo tempo. Abbiamo concesso solo 32 punti nella prima metà e 28 nel terzo periodo. Però quando Prishtina ha provato ad allungare ed è andata avanti di dieci siamo rimasti concentrati giocando con attenzione ogni possesso e con grande spirito siamo riusciti a rientrare e portare a casa la vittoria».

Guardando a settimana prossima, Caja dice: «Per il ritorno dico che sarà una partita unica: tre punti non sono nulla così avremo bisogno di giocare bene e mettere in campo quella difesa vista  nel primo tempo di questa seraper tutti i 40′ del match».

La Openjobmetis rischia grosso, ma si salva e vince nel finale

P A G E L L E

ARCHIE 7,5 (IL MIGLIORE)

Dopo qualche partita faticosa e poco producente, l’ala della Georgia torna ad essere il principale protagonista in maglia biancorossa. 22 punti, molti dei quali realizzati laddove spesso non si avventura (nei paraggi del post basso, cosa utile anche per il fatturato a rimbalzo): anche questa volta il tiro da fuori è ondivago (2/8) ma Dominique ha l’accortezza di prendere altre strade e viene premiato. MVP anche per i lettori del live di VareseNews

AVRAMOVIC 6

Partita più complicata rispetto ai compagni, perché deve vedersela sia con il pubblico – è serbo – sia con Berisha che è il giocatore più completo dei rivali. A tratti ne esce con le ossa rotte, però tutto sommato non ci sentiamo di condannarlo: chiude comunque in doppia cifra con buon contributo tra assist e rimbalzi. I partitoni sono altri, ma quelli che lo insultavano sono tornati a casa più tristi di lui.

IANNUZZI 6

Il voto dato all’impressione che ci ha lasciato – lo confessiamo – era negativo. I numerini sul referto però tutto sommato lo premiano, e ci fa piacere che – dopo i passaggi a vuoto – abbia tenuto qualcosa di buono per l’ultimo quarto, con Cain in panca-puniti. Diamogli sto sei, anche a compensazione dei due falli dubbissimi che lo hanno tolto di mezzo.

NATALI 5,5

Dopo il N.E. di domenica ci si aspettava un utilizzo più massiccio quest’oggi dell’ala toscana che, però, si ritrova in campo nel primo passaggio a vuoto della squadra e poi non viene più proposto. Non incide né da una parte né dall’altra del campo.

SALUMU 7

Secondo violino dell’attacco di Caja, entra in campo subito con le mani calde e poi dissemina qua e là lungo il cammino qualche altra giocata buona, utile, importante. Certo, non è impeccabile e anche in difesa – solitamente è una garanzia – è costretto a cedere qualcosa a Berisha, però non si nasconde mai e nel complesso viene premiato da 13 punti frutto del 50% al tiro. Solo Archie ha fatto meglio in fatto di bottino.

SCRUBB 6,5

Partita accorta e globalmente positiva, nella quale però manca qualche mancata del solito Scrubb. Non timbra il cartellino, ad esempio, dall’arco dei 3 punti da dove sbaglia tre volte (anche libero) e poi rifiuta un paio di tiri, e anche in difesa stavolta non riesce a rapinare quei palloni che generalmente recupera con ottima scelta di tempo. Però il lato buono della sua gara è preponderante, con le scorribande in avvicinamento e il solito, ottimo, lavoro a rimbalzo.

TAMBONE 6,5

Per mezz’ora fa meglio di Moore solo perché contiene un po’ di più Myles in difesa, ma la sua prova non è sufficiente. Poi però, quando Varese vede il baratro, arma il braccio e colpisce tre volte dal perimetro: canestri decisivi nel cambiare l’aria alla gara. Che dite, il terzo entra di tabella? Beh, la fortuna aiuta gli audaci: Tambo lo è stato, Ronald no.

CAIN 5

Mai in partita per davvero, tra palloni che non arrivano e falli distribuiti con troppa leggerezza. E qui anche Caja ha le sue colpe (come a Brescia) per averlo tenuto in campo. Peccato perché non è che lì sotto ci fossero fenomeni dell’area colorata. Anche nella serata no, comunque, si porta a casa 9 rimbalzi, necessari per il gioco biancorosso.

FERRERO 5

Torna sulla terra dopo un mesetto da protagonista, e tutto sommato lo si può accettare. Perché dunque lui dietro la lavagna? Perché quella serie di falli davvero poco utili rischiava di costare caro vista la situazione generale (ha finito con 4 come Archie; 5 quelli dei due pivot) dei compagni di squadra. E perché le cifre sono lì a condannarlo (0 di valutazione, -15 di plus/minus) così come l’impatto di Ahmed sul match.

MOORE 5

Forse non è sereno (anche per motivi comprensibili legati alla gravidanza negli USA della moglie), ma qui la serenità sta passando pure a noi quando lo vediamo in campo. Myles gli sguscia da tutte le parti, lui non prende mai l’iniziativa in attacco e così il saldo è tutto a favore del playmaker di casa. Si salvicchia dando qualche assist oggettivamente bello a fronte di zero palle perse per la statistica, ma quella malamente passata a Tambone sul pressing nel finale non è conteggiata. E avrebbe fatto infuriare anche Ghandi.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Marzo 2019
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