Tra i tesori di “Piemonte Romanico” anche l’abbazia che ispirò Umberto Eco

La Sacra di San Michele è uno dei luoghi che potranno essere visitati, accompagnati da una guida, nell'ambito della rassegna piemontese dedicata al patrimonio storico e artistico della regione

sacra di san michele foto di Elio Pallard

C’è anche la Sacra di San Michele (foto Elio Pallard), l’abbazia valsusina che ha ispirato Umberto Eco nella scrittura del romanzo “Il nome della Rosa“, tra i luoghi che si potranno visitare questo fine settimana nell’ambito della rassegna Piemonte Romanico. L’iniziativa, promossa dalla Regione Piemonte, offre un interessante itinerario tra chiese, monasteri, cripte e monumenti ricchi di fascino, arte, storia e misteri.

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Il fascino della Sacra di San Michele 4 di 16

Per la giornata di domenica 14 aprile sono state organizzate delle visite guidate alla scoperta di questo luogo simbolo dell’arte e della cultura piemontesi.

Cosa vedere alla Sacra di San Michele
La Sacra di San Michele è un’antichissima abbazia costruita tra il 983 e il 987 sulla cima del monte Pirchiriano, a 40 km da Torino. Dall’alto dei suoi torrioni si possono ammirare il capoluogo piemontese e un panorama mozzafiato della Val di Susa. All’interno della Chiesa principale della Sacra, risalente al XII secolo, sono sepolti membri della famiglia reale di Casa Savoia. Dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, difensore del popolo cristiano, la Sacra di San Michele s’inserisce all’interno di una via di pellegrinaggio lunga oltre 2000km che va da Mont Saint-Michel, in Francia, a Monte Sant’Angelo, in Puglia. La storia, il valore spirituale e il paesaggio che la circonda rendono la Sacra una meta di richiamo per visitatori da tutta Europa: pellegrini, fedeli, turisti, ma anche sportivi che vogliono mettersi alla prova con percorsi di arrampicata o dedicati alla mountain-bike.

La Sacra di San Michele offre al suo pubblico visite ed eventi a cura della Comunità religiosa, dei collaboratori o dei volontari durante tutti i mesi dell’anno. I diversi luoghi di interesse storico, architettonico e pittorico sono accessibili anche ai disabili.

Storia, arte e cultura, alla Sacra di San Michele, si mostrano agli occhi di visitatori di ogni età con grande impatto e immediatezza. Ci si gode anzitutto il percorso nel verde e, a mano a mano che si sale, lo splendido panorama e l’imponente massiccio della facciata. Una volta raggiunto l’ingresso dell’Abbazia, la Sacra è pronta a svelare alcuni dei suoi elementi più suggestivi: la statua di San Michele Arcangelo creata dallo scultore altoatesino Paul dë Doss-Moroder, lo Scalone dei Morti con il Portale dello Zodiaco e la leggendaria Torre della Bell’Alda. Durante le visite speciali del primo sabato del mese si possono ammirare anche il museo del quotidiano che raccoglie oggetti d’uso di altri tempi, la biblioteca che conta circa 10.000 volumi, le antiche sale di Casa Savoia e, ancora, sepolcri, archi, portali e opere pittoriche da scoprire, accompagnati dai volontari dell’A.Vo.Sacra.

(Dal sito ufficiale della Sacra di San Michele)

La sacra e Il Nome della Rosa
Il complesso arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano ha ispirato lo scrittore Umberto Eco nella stesura del suo romanzo più celebre, Il Nome della Rosa. Per lo scriptorium invece l’autore prese spunto dall’abbazia di San Colombano a Bobbio, mentre per la biblioteca dall’Abbazia di San Gallo in Svizzera.
Doveva essere ambientato alla Sacra ma poi la produzione scelse una diversa location, anche il film di Jean-Jacques Annaud del 1986 con Sean Connery nei panni di Guglielmo da Baskerville.Il film venne girato fra gli studi di Cinecittà a Roma per le scene degli esterni, l’Abbazia di Eberbach in Germania per le scene degli interni.
La miniserie televisiva dedicata al romanzo, del 2019, creata e diretta da Giacomo Battiato per Rai Fiction e Tele München, è stata invece girata in Abruzzo: alle gole di Fara San Martino, a Roccamorice, all’eremo di Santo Spirito a Majella e al castello di Roccascalegna. Tra le immagini anche scorci di Perugia e Bevagna. Chiese e chiostri sono stati ricostruiti negli studi di Cinecittà a Roma, altre scene sono state girate nel parco naturalistico archeologico di Vulci, nel territorio di Montalto di Castro e nel Parco Archeologico Culturale di Tuscolo.

L’incendio del 2018
Un incendio divampato nella notte del 24 gennaio 2018, provocò ingenti danni alla parte più antica del complesso, le fiamme divamparono nel tetto del Monastero Vecchio della Sacra.

La tappa della via Francigena che passa dalla Sacra di San Michele

Info per le visite di Piemonte Romanico
Sant’Ambrogio di Torino (TO), Sacra di San Michele – 14 aprile, 9.30/12.00 – 13.00/17.00 info@vallesusa-tesori.it – tel. 0122.622640
Sant’Ambrogio di Torino (TO), Sacra di San Michele – 14 aprile, 9.30/17.00 sito@avosacra.it – tel. 011.939706

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Pubblicato il 12 Aprile 2019
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