“Quella volta che incontrai Niki Lauda in cabina di pilotaggio”
Il racconto, emozionato nonostante siano passati tanti anni, è di Anna Pezzi, agente di viaggi varesina d'adozione, ma emiliana di origine
«Ero sul volo per le Barbados e in cabina di pilotaggio trovai Niki Lauda».
Il racconto, emozionato nonostante siano passati tanti anni, è di Anna Pezzi, agente di viaggi varesina d’adozione, ma emiliana di origine, volto molto conosciuto nel mondo delle due ruote del Varesotto.
«Ero giovane, al mio primo volo in assoluto – racconta -. Viaggiavo per lavoro e dovevo arrivare a Tobago, con scalo a Barbados. Presi il volo Lauda Air e allora si poteva ancora visitare la cabina di pilotaggio, era il 1994. Il personale di bordo mi ha accompagnato e alla cloche c’era lui, Niki Lauda, un idolo per me, che arrivo da una terra dove l’amore per la Ferrari si respira ogni giorno. Avevo 22 anni e ricordo ancora l’emozione, il suo cappellino rosso in testa, la sua simpatia. Non ricordo se fosse il primo o il secondo pilota, ma poco importa. È stato un incontro breve, ma lo porto dentro di me. Fece anche una battuta, qualcosa tipo: “Tranquilla, che non guido a vista”. Era un campione, a 360°».
Niki Lauda, tre volte campione del mondo di Formula 1 e leggenda dell’automobilismo, fondò la compagnia nel 1979: si narra che lo fece per continuare a pilotare “qualcosa” dopo l’addio alle corse automobilistiche.
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