Buone pratiche nella gestione del paziente cronico: il medical coaching
Se n'è parlato nel corso di un convegno promosso dalla Commissione consiliare Sanità

Una presa in carico del paziente a 360°, un approccio multidisciplinare della cronicità per facilitare la relazione medico-malato-famiglia, riducendo le probabilità di ricadute e aggravamento. Di questo si occupa, a grandi linee, il Medical Coaching, un’innovativa modalità di trattamento del paziente cronico, di cui si è parlato questa mattina al Convegno promosso dalla Commissione consiliare Sanità, presieduta da Emanuele Monti (Lega).
L’incontro, che si è svolto al Belvedere di Palazzo Pirelli, ha visto la partecipazione di oltre 100 ospiti, tra cui più di 20 tra dirigenti e responsabili delle ASST lombarde.
«La riforma socio sanitaria avviata da Regione Lombardia ha già messo al centro delle sue linee programmatiche il paziente cronico e la sua presa in carico – ha dichiarato il presidente Monti, ricordando che si tratta di circa il 30% dei malati cui va il 70-80% delle risorse regionali – Oltre a prendersi cura di queste persone, occorre anche considerare le ricadute sugli stili di vita che la diagnosi e il trattamento hanno sulla famiglia. I cosiddetti caregiver, l’impatto emotivo della malattia e quindi il tema del counseling diventano molto interessanti anche per una migliore efficacia della terapia, oltre per che un miglioramento del benessere delle persone».
Sulla base della sperimentazione promossa dalla Fondazione “Renata Quattopani”, presieduta dalla figlia Giovanna Ferrante, pioniera in Italia del modello che sposta l’attenzione dalla terapia alla relazione, negli ultimi 3 anni sono stati oltre 100 i pazienti e loro familiari che hanno usufruito del Metical Conchino. La modalità è già stata introdotta in tre ospedali lombardi: il Policlinico di Milano, l’Ospedale Niguarda e il San Raffaele.
Nella prima parte della mattinata è stata approfondita la metodologia del Coaching in ambito sanitario per soggetti affetti da patologie croniche, con le relazioni di Roberto Assente, Coach professionista e consulente manageriale e di Michela Serramoglia, Business e Corporate Coach.
Le integrazioni tra psicologia e Coaching medico e la promozione della cultura del benessere sono state, invece, al centro della relazione della dottoressa Alessandra Gorini, Professore associato di Psicologia generale dell’Università degli Studi di Milano, cui è seguito un video intervento del professor Paolo Ghia, dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Esperienze dirette sono state illustrate dalla dottoressa Liliana Devizzi, del Dipartimento medicina Oncologia Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dalla dottoressa Lydia Scarfò, ricercatrice dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Concludendo i lavori, l’Assessore regionale al Welfare Giulio Gallera (FI) ha voluto sottolineare «lo straordinario apporto che la società civile, le associazioni e le fondazioni stanno dando allo sforzo messo in campo da Regione Lombardia per passare da una visione ospedalocentrica e imperniata sulla cura, a un modello che mette invece la persona al centro e che si fonda su un lavoro in rete orientato al prendersi cura del paziente».
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