Costruzioni, Salini Impregilo pronta a rilanciare il sistema nazionale con Progetto Italia
Salini Impregilo è impegnata a rilanciare il sistema nazionale delle costruzioni. Il principale operatore del mercato italiano ha in cantiere Progetto Italia: un’occasione per il nostro Paese di fare rete rilanciando la sfida della crescita economica, della modernizzazione e di una maggiore competitività all’estero

Salini Impregilo è impegnata a rilanciare il sistema nazionale delle costruzioni. Il principale operatore del mercato italiano ha in cantiere Progetto Italia: un’occasione per il nostro Paese di fare rete rilanciando la sfida della crescita economica, della modernizzazione e di una maggiore competitività all’estero.
Con Progetto Italia Salini conferma di essere al centro di un piano di affiliazione che ha come obiettivo la nascita di un colosso italiano nel settore delle costruzioni. L’intera operazione punta a salvaguardare 500mila posti di lavoro e a generare un impatto sul Pil dello 0,3% l’anno, ridando fiducia a gli imprenditori dell’intera filiera produttiva ma anche riabilitando l’immagine dell’Italia fuori dai confini nazionali, della capacità del suo sistema economico di vincere il confronto sulla globalizzazione.
Il progetto vuole dar vita a un polo nazionale con un portafoglio di ordini di almeno 60 miliardi, garantiti dallo sblocco dei lavori in Italia (dove ci sono 36 miliardi di euro di grandi opere da avviare o da concludere) e da nuove commesse all’estero. A fare da pivot sarà proprio Salini che opererà con il supporto di diversi istituti finanziari e della Cassa depositi e prestiti alle banche, italiane ed estere. La prima manovra, alla quale molto probabilmente ne succederanno altre, è l’integrazione di Astaldi, oggi secondo operatore italiano.
Come ha dichiarato l’amministratore delegato del gruppo e socio di riferimento, Pietro Salini, a garanzia della riuscita del progetto la società è pronta a sacrificare il nome e adottarne uno più appropriato alla nuova realtà. Pur restando azionista di controllo, inoltre, la quota azionaria espressa dalla sua famiglia è destinata a stemperarsi. Ma, come ha ben sottolineato, “Quel che conta è l’operazione per il Paese, mettendo in secondo piano l’ego di noi imprenditori”.
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