Caldo causa ritardi sui treni, Terzi: “Il nostro impegno per cambiarle la flotta””
Lo ha detto l'assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilita' sostenibile, Claudia Maria Terzi, intervenendo sui ritardi, causati dalle temperature eccezionali
“Non e’ tanto un discorso di manutenzione quanto di vetusta’ del materiale rotabile. Ciò detto in tutta Italia, e anche in diverse zone d’Europa, si sono verificati gravi disservizi del sistema ferroviario dovuti alle temperature inusuali. Il caldo eccezionale interferisce soprattutto sul funzionamento dei treni vecchi, mandando in blocco gli impianti di climatizzazione e dunque rendendo inutilizzabili i convogli stessi.”
Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilita’ sostenibile, Claudia Maria Terzi, intervenendo sui ritardi, causati dalle temperature eccezionali registrate negli ultimi giorni, che hanno riguardato alcuni treni sulle linee lombarde. “Va pero’ specificato, come ho piu’ volte sottolineato – ha proseguito l’assessore – che Trenord deve garantire maggiore
tempestivita’ nella comunicazione rivolta agli utenti: lo sconforto spesso nasce non solo dal disservizio in se’, ma anche da informazioni carenti relative, per esempio, all’entita’ di un ritardo alla necessita’ di cambiare un treno. Una comunicazione non puntuale aggrava i problemi dei pendolari, che, al contrario, devono essere alleviati in ogni modo”.
MENO DISAGI SU LINEE CON TRENI NUOVI – Rilevo comunque che i disagi sono stati maggiormente contenuti sulle linee dove circolano treni piu’ nuovi, ovvero quelli acquistati da Regione Lombardia, la cui flotta conferita in Trenord ha un’eta’ media di 9 anni contro i 32 anni di media della flotta conferita da Trenitalia (Ferrovie dello Stato). Regione Lombardia ha messo in campo 1,6 miliardi di euro per acquistare 176 treni nuovi che inizieranno ad arrivare progressivamente da novembre di quest’anno, ovviando ai mancati investimenti sul materiale rotabile dei precedenti governi nazionali”.
Relativamente a chi annuncia proteste o presidi “chiaramente strumentali – ha aggiunto Terzi – ricordo che Trenord appartiene per il 50% a Trenitalia, dunque al Ministero delle Infrastrutture, guidato dal ministro Toninelli. Finora l’apporto di Trenitalia e’ stato circoscritto ad alcuni treni ‘usati’ per i quali, tra l’altro, paghiamo il noleggio”.
“Se Trenitalia avesse investito in Lombardia mettendo subito a disposizione dei treni nuovi – ha proseguito – la situazione sarebbe certamente migliore. Sara’ Regione Lombardia, ancora una volta, a supplire a queste mancate attenzioni svecchiando la flotta ereditata. Ricordo poi che i problemi sull’infrastruttura non di pertinenza regionale continuano a incidere pesantemente sulla qualita’ del servizio, anche se abbiamo piu’ volte apprezzato la disponibilita’ da parte di Rfi a tornare investire nel territorio lombardo. Nel mese di giugno si sono verificati 817 episodi, dovuti alla rete infrastrutturale o ‘altra impresa’, che hanno compromesso la regolarita’ di 2557 treni di Trenord: di questi, 206 sono stati soppressi (totalmente o parzialmente). Chi fa propaganda dimenticando questi elementi rifletta e si assuma le proprie responsabilita’”.
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